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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Credere in una rinascita" di Rosanna Carletti

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 12 luglio 2025, è:

    CREDERE IN UNA RINASCITA

    di ROSANNA CARLETTI di Genova


    Tra le crepe sconnesse
    appare un intenso violetto
    fa contrasto con macchie di rosso vermiglio
    non è un miraggio né un’utopia
    gli occhi sgranati mettono a fuoco
    un ciuffo di viole dai colori del lutto
    che strappano un sorriso a volti impauriti
    è un miracolo
    mentre i bimbi hanno perso l’ardore
    degli anni più belli
    i giochi abbandonati
    in cortili devastati
    quei boccioli fanno affiorare
    profumi di primavere lontane
    nell’aria ammorbata di morte
    pare di percepire quell’antica fragranza
    che apre una via alla speranza

       

    Recensione

    L’impatto visivo iniziale è forte: tra crepe sconnesse e spazi feriti, si fa largo un violetto intenso che subito cattura l’attenzione. Non è un dettaglio decorativo, ma un richiamo potente, in contrasto netto con il rosso vermiglio che sembra sangue rappreso sullo sfondo. I versi raccontano senza pietismi la sorpresa di un piccolo fiore che sboccia dove non ci si aspetterebbe nulla se non polvere e silenzio. È un ciuffo di viole che porta i colori del lutto, ma al tempo stesso regala un sorriso inatteso a chi lo guarda. Quasi un ossimoro che si fa carne nella vita di volti impauriti, provati da scenari di devastazione.


    Si coglie un senso di miracolo lieve, che non ha bisogno di proclami. I bambini, figure centrali che incarnano la perdita dell’età più pura, hanno lasciato cadere l’ardore degli anni spensierati. I giochi rimangono soli nei cortili devastati, oggetti muti di un’infanzia interrotta. Ma proprio lì, fra quel deserto, i boccioli tornano a parlare un linguaggio dimenticato.


    Profumi di primavere lontane si insinuano nell’aria pesante, quasi tossica, un’aria che sa di morte. Eppure proprio quel profumo, richiamo antico, riesce a farsi strada fino ai sensi, risvegliando memorie di stagioni migliori. È qui che si apre la porzione più delicata del testo: l’idea che, nonostante tutto, esista ancora un richiamo alla vita che sa trovare un passaggio anche tra le macerie.


    Il finale non grida alcuna vittoria, ma lascia percepire un lieve smottamento interiore, come se nel cuore si muovesse un battito nuovo, timido, che osa ancora credere in un domani diverso. Una poesia, quella di Rosanna Carletti, sobria ma intensa, che lavora per immagini e contrasti senza cadere nella retorica, e lascia un’eco di tenerezza mista a inquietudine.

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