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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Amore mancato" di Gabriella Paci

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 30 giugno 2025, è:

    AMORE MANCATO

    di GABRIELLA PACI di Arezzo

    Il tuo amore mancato mi cinge d’assedio e mi spoglia
    della difesa della pazienza dell’attesa:
    divenuta ora cenere sulla brace
    di giorni di fuoco e sale, sparso sulle rovine.

    Non indosso più l’abito della speranza
    con cui affrontare i domani e gli occhi
    sono volti al passato in cerca di briciole
    d’amore a segnare la strada del ritorno.

    Ma forse, passeri affamati le hanno beccate
    e mi resta oramai solo la stella polare
    ad essermi frale luce lassù, tra i nembi
    per non arrendermi del tutto all’oscurità…

    di quest’amore tanto bramato quanto mancato.

       

    Recensione

    In questi versi si avverte l’impatto di una perdita che non è semplice assenza, ma una forma di presenza costante e corrosiva. L’amore evocato non è mai stato pienamente vissuto, eppure lascia dietro di sé macerie, come se fosse passato da lì con la forza distruttiva di un uragano. La voce poetica è spogliata di ogni difesa: la pazienza, l’attesa, la speranza sono ormai travolte, consumate dal tempo e dal dolore.

    La poesia di Gabriella Paci procede con immagini forti e concrete: la brace, il sale, le rovine. L’amore negato ha lasciato una ferita che si misura in simboli antichi di pena e sopravvivenza. C’è un viaggio interiore che si compie a ritroso, in cerca di briciole, segni minimi di ciò che è stato o avrebbe potuto essere. Ma anche queste tracce sono scomparse, forse divorate dal tempo o dalla realtà, impersonata da passeri affamati che fanno sparire ogni illusione.

    Eppure, in mezzo al buio, resta un punto di orientamento: una luce fragile, ma ancora visibile, che non salva, ma impedisce la resa. È la stella polare dell’anima, guida remota per chi ha perso ogni altro riferimento. La poesia non urla, ma affonda lentamente, come una nave colpita nella stiva, portando con sé l’eco di un desiderio mai compiuto. La chiusa, limpida e struggente, racchiude il cuore del testo: il paradosso di un amore che, proprio perché mancato, continua a bruciare. E a raccontarsi.

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