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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Di me e di altre cose" di Daniela D'Aloia

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 10 giugno 2025, è:

    DI ME E DI ALTRE COSE

    di DANIELA D'ALOIA di Caleppio di Settala (Mi)

    Non sembra anche a te
    di sentire a volte
    il sussurro del mondo?

    Sei ospite da quanto?
    Non sarebbe il caso
    di riprenderti il cammino?

    È questa la stagione dei nuovi lutti
    Ben si intona
    alla pioggia battente
    e mentre io seguito a contarvi

    un'altra me scivola via
    in questo canale che mi costeggia
    Ancora mi costringe l'aria.

       

    Recensione

    C'è in questi versi una voce che interroga senza alzare il tono, che porta con sé una discreta ma incisiva urgenza. Il lettore viene chiamato in causa fin dal principio, come se l’autrice lo riconoscesse compagno di un’esperienza intima e collettiva al tempo stesso. Le domande iniziali, semplici solo in apparenza, aprono uno spazio interiore che mette in discussione la nostra posizione nel mondo e il tempo che ci attraversa. È una poesia che non si offre come spiegazione, ma come varco, un luogo in cui sostare per ascoltare ciò che spesso ignoriamo: il sommesso mormorio delle cose, il margine sottile tra presenza e smarrimento.


    La scrittura segue un ritmo spezzato e meditativo, in cui ogni pausa lascia intravedere una frattura, un’assenza o una trasformazione in corso. C’è una stagione in cui le perdite si accumulano, e la pioggia non fa che amplificarne il peso. Ma la poesia non si chiude su questo scenario: nel gesto ostinato del contare, del nominare ciò che scivola via, si conserva una forma sottile ma determinata di resistenza. L'immagine finale, quella di un’altra sé che si allontana lungo un canale, è insieme malinconica e lucida, come se il distacco fosse al tempo stesso dolore e presa di coscienza.


    L'elemento naturale — la pioggia, l’aria, l’acqua del canale — non è solo sfondo, ma materia viva, che accompagna e talvolta costringe. L’aria stessa, che in altri contesti sarebbe simbolo di libertà, qui diventa vincolo, limite, qualcosa che preme addosso. La poesia di Daniela D'Aloia lavora in sottrazione, che lascia spazio al non detto, affidando alla sensibilità del lettore il compito di completare il senso, di immedesimarsi in una voce che appartiene a molti.


    Si tratta di un testo che non cerca consolazione ma verità, e lo fa senza artifici, con la densità di chi ha imparato a guardare in profondità anche quando la luce è poca.

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