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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Questo è amore" di Pasquale Tocci

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di vernerdì 6 giugno 2025, è:

    QUESTO È AMORE

    di PAQUALE TOCCI di Massafra (TA)

    Il tuo amore scalpita,
    lima l’anima di ferro,
    mi conduce ad esaltare l’eleganza.
    Non tutto è semplice,
    cosa bella e appagante è operare grazie all’amore
    che sacrifica l’anima,
    la rende vittima del fato
    Eros stesso sa cosa voglio dire.
    Passo dalla libertà al completamento.
    Questi miei pochi versi si riflettono nello specchio,
    ti mostrano l’anima
    ascoltala.

       

    Recensione


    Il testo si apre con un'immagine potente e fisica dell’amore, descritto come una forza impetuosa capace di limare persino “l’anima di ferro”. Il sentimento non è descritto nei suoi tratti più gentili o romantici, ma come un’energia dinamica, che plasma, trasforma, perfino sottomette. In pochi versi si delinea un'esperienza affettiva intensa e totalizzante, dove la bellezza non è mai disgiunta dalla complessità, e il compimento interiore passa attraverso la fatica e il sacrificio.


    C’è un’intuizione profonda in questo passaggio tra “libertà” e “completamento”: l’amore non è semplice abbandono o slancio, ma opera, tensione, quasi un atto etico, un farsi e rifarsi nel legame. Persino il riferimento a Eros, normalmente simbolo del desiderio e della spontaneità, qui si carica di una consapevolezza inedita, come se anche il dio sapesse cosa significa essere vittima e insieme artefice di una tale dedizione.


    Lo specchio finale non è soltanto immagine riflessa, ma rivelazione: i versi diventano confessione e specchio dell’anima, un invito all’ascolto che non cerca spiegazioni, ma presenza. L’esperienza poetica si fa intima, sussurrata, chiedendo di essere accolta con silenzio e attenzione, come si fa con la verità più nuda.


    C'è un ritmo interno che scandisce con precisione il passaggio da una condizione all'altra, come se ogni verso contenesse un moto, una svolta, una presa di coscienza. Pasquale Tocci non offre soluzioni, ma un attraversamento. E ciò che resta, dopo la lettura, è una voce sommessa che continua a pulsare dentro, come l’amore stesso.

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