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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"A casa" di Marco Carrer

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 4 giugno 2025, è:

    A CASA

    di MARCO CARRER di Treviso

    Tra mura differenti mi trovavo quella sera,
    e non ero solo a trascorrere il tempo.
    L’anima mia s’era fatta collocare proprio là;
    tra i pianti e le risa di due bambini,
    tra un padre che nutriva i figli,
    tra una madre che li faceva addormentare.
    E attorno a quel quadro che vita mi proponeva
    si creava un così famigliar tepore,
    quel calore di un amore semplice ed eterno
    che forse sol un focolare vivo può donare.
    Così senza paura mi feci avvolgere,
    con l’abbraccio di una mamma
    con le sillabe al fumo d’un papà.
    E per la prima volta
    dopo che destino m’ha rapito
    e mandato per tutti quei mondi,
    là, a migliaia di chilometri
    da dove utero materno mi espulse,
    ero nuovamente a casa.

       

    Recensione


    C'è una quiete intensa, quasi un sussurro, in questi versi. Lo sguardo di chi scrive si posa con una delicatezza palpabile su una scena di casa, vista da una distanza che è tanto fisica quanto, in fondo, interiore. L'esperienza che ci viene offerta non cerca grandi colpi di scena o proclami roboanti; si costruisce invece su gesti minuscoli, di ogni giorno: il pianto che si fa riso di due bambini, un padre che porge il cibo, una madre che accompagna al sonno. Sono istanti essenziali, quasi briciole, eppure riescono a restituire un senso profondissimo di umanità, di vera appartenenza.


    L'anima di chi guarda sembra trovare un porto sicuro proprio in quel quadretto così semplice, in una familiarità che arriva come un regalo inatteso. La sua presenza non disturba, non rompe l'equilibrio di ciò che accade: si inserisce quasi in punta di piedi, lasciandosi avvolgere da quel tepore che nasce da un affetto silenzioso, fatto solo di esserci e di cura. È questo il punto forte della poesia Marco Carrer, ciò che colpisce di più: quanto il testo riesca a far sentire la potenza che, a volte, ha il sentirsi accolti, anche solo per un attimo, in un contesto che magari non è il "proprio" ma è comunque, profondamente, umano.


    Il linguaggio? È pulito, diretto, non ha bisogno di acrobazie retoriche. Ogni verso, direi, si affida al ritmo stesso di un ricordo che riaffiora e di un riconoscimento improvviso. E proprio in questa semplicità sta la chiave di un'emozione che ti resta addosso. Non serve urlare quando si parla di "casa" – non quella sull'anagrafe o sulla mappa, ma quella che ti porti dentro, quella che si riaccende quando meno te l'aspetti, magari a migliaia di chilometri da dove tutto ha preso il via.


    L'ultima parte allarga, poi, il respiro della poesia: il riferimento a un destino che ha sparpagliato l'io narrante per il mondo apre a una dimensione più grande, quasi una riflessione sull'esistenza stessa. E pure, con tutto quello spaesamento, quella lontananza, quel senso di non avere radici, bastano pochi istanti, due o tre gesti osservati con il cuore spalancato, per ritrovarsi – per la prima volta dopo un tempo che sembra infinito – di nuovo "a casa". È qui che la poesia ti colpisce, forte ma senza rumore: nel suo saper prendere un attimo così semplice e trasformarlo in una verità che ti arriva dritta dentro.

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