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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Come gabbiani" di Teresa Tropiano

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 7 maggio 2025, è:

    COME GABBIANI

    di TERESA TROPIANO di Monopoli (Ba)

    Siamo come gabbiani
    in cerca di libertà
    pronti a spiccare il volo
    con la forza del respiro
    planando senza meta
    in questa immensità,
    baciati dal Dio Sole
    dal vento trasportati.

    Siamo come gabbiani,
    assetati di brina mattutina
    e beviamo sorsi di cielo
    nel calice della vita
    nutrendoci di briciole
    sparse di qua e di là
    tra onde increspate
    di pura felicità.

       

    Recensione


    L’immagine del gabbiano attraversa i versi come simbolo di un’umanità sospesa tra desiderio e bisogno, tra cielo e mare, tra ciò che si cerca e ciò che si incontra per caso. Teresa Tropiano compone una poesia che affida al volo il senso profondo dell’esistenza: non una traiettoria lineare, ma un planare aperto, libero, guidato dal respiro e dalle forze naturali che ci trascinano – il sole che illumina, il vento che orienta, l’acqua che accoglie.


    I gabbiani che abitano questi versi non sono creature lontane, ma rappresentano tutti noi, affamati di senso, capaci di nutrirci anche di briciole, purché sparse con autenticità lungo il cammino. C'è un’intensità gentile nel modo in cui l'autrice parla della vita: un calice che si solleva al cielo, un cielo che si beve al mattino, un’onda che non è mai la stessa, ma che può comunque contenere frammenti di felicità.


    La poesia si muove con ritmo lieve ma deciso, lasciando spazio a immagini nitide, quasi luminose, che suggeriscono un rapporto diretto e sincero con la natura. In questi versi si sente il bisogno di appartenere a qualcosa di più grande, di essere parte del movimento del mondo senza rinunciare alla propria direzione. E in questo, la scrittura si fa esperienza condivisa, quasi una preghiera laica, fatta di volo, luce e apertura.


    Colpisce anche la scelta lessicale, essenziale ma ricca di significati, capace di suggerire stati d’animo senza mai nominarli esplicitamente. La poetica sembra volerci ricordare che, in fondo, l’istinto di elevarsi non è altro che il desiderio di restare fedeli a sé stessi, anche nella frammentazione. E che ogni piccolo gesto, ogni sorso di cielo, può contenere la bellezza inattesa di sentirsi vivi.

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