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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Spine" di Laura Cerasaro

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 4 aprile 2025, è:

    SPINE

    di LAURA CERASARO di Nebbiuno (TO)

    Non mi riconosco
    in questa donna spinosa,
    trasformata nell’essenza,
    ostile a sé stessa
    e alla grande incomprensione
    troppo visibile sui volti vicini.
    Insofferente,
    respingo e anelo,
    incapace di orientarmi
    nella complessità
    dei messaggi interni ed esterni
    che non riesco a conciliare,
    a volte è una lotta,
    a volte una danza.
    Non mi riconosco,
    non so più chi sono,
    non so chi ero
    e mentre cerco la mia autenticità
    difendo con le spine la mia fragilità.

       

    Recensione

    La poesia trasmette con grande intensità il senso di smarrimento e conflitto interiore di chi si sente estraneo a sé stesso. I versi brevi e incisivi costruiscono un’immagine di profonda introspezione, dove il desiderio di comprensione si scontra con un'identità frammentata e mutevole.


    La protagonista si dipinge come una donna "spinosa", una metafora che richiama sia la difesa che la distanza dagli altri e da sé stessa. L’alternanza tra respingere e desiderare, tra lotta e danza, esprime una tensione irrisolta, in cui il bisogno di protezione si mescola alla ricerca della propria autenticità.


    Il linguaggio di Laura Cerasaro, diretto e privo di orpelli, amplifica il senso di inquietudine, rendendo palpabile la difficoltà di orientarsi tra il mondo interiore ed esteriore. Il finale suggella il messaggio con forza: le spine non sono solo un mezzo di difesa, ma anche il simbolo di una sensibilità che, per proteggersi, si riveste di apparente durezza.


    L’identità qui non è statica, ma un continuo divenire, un percorso in cui il riconoscersi diventa un’impresa complessa. Il lettore viene coinvolto in questa ricerca, immedesimandosi nell’altalena emotiva tra resistenza e bisogno di contatto. Il risultato è una poesia intensa, capace di restituire con sincerità la complessità dell’animo umano e il difficile equilibrio tra vulnerabilità e autodeterminazione.


    Ogni verso sembra scandire un momento di riflessione, un passaggio che rende la trasformazione ancora più evidente. Il contrasto tra il desiderio di autenticità e la necessità di proteggersi crea una tensione emotiva che accompagna il lettore fino all’ultimo verso. È proprio questa ambivalenza a rendere il testo così incisivo, lasciando spazio a molteplici interpretazioni e risonanze personali.

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