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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Gabbia" di Giuseppina Avvantaggiato

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 4 febbraio 2025, è:

    GABBIA

    di GIUSEPPINA AVVANTAGGIATO di Foggia

    In quel piccolo e stretto quadrato
    perdendo ogni punto di riferimento
    sentendo l'anima imprigionata
    affetti smarriti
    ascoltando solo il battito del suo cuore
    Tum Tum, Tum Tum, Tum Tum.
    Invano sono le sue grida
    le sue lacrime
    grida!
    Grida più forte
    nessuno la sente
    persa nella sua solitudine
    nella sua ombra

       

    Recensione

    La poesia è un’intensa rappresentazione della solitudine e dell’oppressione interiore. Con una struttura essenziale e un linguaggio diretto, il componimento immerge il lettore in un’atmosfera claustrofobica, dove il senso di costrizione si fa quasi fisico. Il piccolo quadrato in cui il soggetto si trova imprigionato diventa metafora di una condizione di isolamento che va oltre il semplice spazio materiale: è una prigione dell’anima, dove ogni punto di riferimento è svanito e gli affetti sembrano irraggiungibili.


    Il battito del cuore (Tum Tum, Tum Tum, Tum Tum), ripetuto con cadenza quasi ossessiva, scandisce il tempo della prigionia interiore, accentuando la percezione di un’angoscia che si autoalimenta. Il cuore, unico elemento sonoro percepibile, si fa simbolo di una vita che continua, ma che è privata di contatti e di speranza. Le grida e le lacrime, che restano inascoltate, sottolineano l’impotenza di chi si trova imprigionato in una condizione di sofferenza profonda, senza possibilità di comunicare il proprio dolore al mondo esterno.


    L’invito a gridare più forte, ripetuto nel testo, sembra suggerire un desiderio di ribellione contro questo stato di cattività, ma l’assenza di risposta lascia spazio a un senso di sconfitta. Il riferimento finale all’ombra della protagonista aggiunge un ulteriore strato di malinconia: la solitudine si fa così opprimente da ridurre la persona alla sola presenza del proprio riflesso, quasi come se la sua esistenza fosse destinata a svanire nel nulla.


    La poesia di Giuseppina Avvantaggiato colpisce per la sua capacità di trasmettere in poche, incisive parole un’esperienza di profondo smarrimento e dolore. La sua forza risiede nella semplicità del linguaggio e nella costruzione di un’immagine universale di prigionia, capace di risuonare in chiunque abbia sperimentato momenti di isolamento e impotenza.

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