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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Luce d'ombra" di Tatiana Testa

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 22 gennaio 2025, è:

    LUCE D'OMBRA

    di TATIANA TESTA di San Salvatore di Cogorno (GE)

    Cammino scalzo sul bordo del sogno,
    dove il cielo si mescola al mare
    e l’orizzonte non ha confini.

    Ogni passo è un’eco,
    un respiro lasciato nel vento,
    un canto che muore prima di nascere.

    Cerco il silenzio nelle crepe del cuore,
    dove il dolore ha inciso storie
    che nessuno legge,
    e l’amore è un nome che tremo a pronunciare.

    Ma anche tra le rovine,
    cresce il fiore fragile della speranza,
    e sotto la cenere delle notti perdute
    brilla la fiamma nascosta di un desiderio.

    Non c’è abisso così profondo
    che non possa essere illuminato da un ricordo,
    né ombra così densa
    da soffocare la luce che porto dentro.

       

    Recensione

    Camminare scalzi sul bordo del sogno è un’immagine che apre il componimento con una delicatezza sospesa tra realtà e immaginazione. È il passo di un’anima in bilico, che avanza con prudenza in un luogo indefinito, dove cielo e mare si fondono in un orizzonte senza confini. In questa dimensione eterea, il tempo sembra rarefarsi, lasciando spazio a una riflessione interiore che si snoda attraverso versi essenziali e profondi.


    Ogni passo compiuto dall’io lirico diventa qualcosa di più di un semplice movimento: è un’eco di sé stesso, un respiro che si disperde nel vento, un canto spezzato prima ancora di nascere. Tatiana Testa descrive un’esistenza segnata dalla fragilità, ma anche dalla ricerca di un significato tra le ferite dell’anima. Il dolore, infatti, si manifesta come una traccia impressa nel cuore, come una storia incisa che nessuno legge, lasciando emergere un senso di solitudine e smarrimento.


    Eppure, nonostante il peso delle assenze e delle parole non dette, nel testo si avverte una tensione sotterranea verso qualcosa di più grande: un tenue filo di speranza che si insinua tra le crepe. Il fiore che cresce tra le rovine e la fiamma che arde sotto la cenere delle notti perdute sono immagini di resistenza emotiva, segni di un’anima che, pur ferita, non si lascia sopraffare dall’oscurità.


    La chiusa della poesia amplifica questo contrasto tra ombra e luce: nessun abisso è così profondo da non poter essere illuminato da un ricordo, nessuna notte è così densa da soffocare del tutto quella scintilla interiore che continua a brillare. La poetessa costruisce con sapienza un testo che parla di dolore senza abbandonarsi alla disperazione, unendo lirismo e introspezione in un equilibrio delicato. Le sue parole si fanno carezza e ferita insieme, tratteggiando un percorso che attraversa il buio, ma non smette mai di cercare la luce.

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