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rubrica poetica

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Le poesie scelte sono di Stefania Siani, Assunta Longobardi e Fausta Centomani

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La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 28 settembre sono:

  • Gli anfratti sconnessi delle paure di Stefania Siani di Cava de' Tirreni (SA);
  • Shamsia Hassan di Assunta Longobardi di Castellammare di Stabia (NA);
  • Identikit di una mamma di Fausta Centomani di Vaglio di Basilicata (PZ).

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GLI ANFRATTI SCONNESSI DELLE PAURE

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C’è luce adesso,
in questi anfratti sconnessi
abitati da paure sbilenche.
Si rinnova in un unico momento
Il bianco di un mattino appena aperto
e le lacrime rischiarano dolori
troppo tempo accomodati
in setose zolle.
Il vento lascia entrare voci
che si dissipano
in una nebbiosa valle
e come nenia ricordano
un passato
ancora vivido e bruciante.

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di Stefania Siani di Cava de' Tirreni (SA)

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Recensione


La poesia esplora in profondità gli angoli più nascosti e irregolari dell'animo umano, in cui le paure trovano rifugio. Stefania Siani trasmette un'immagine di rinascita attraverso la figura della luce che ora illumina questi spazi sconnessi, abitati da "paure sbilenche". Il contrasto tra la luce e le paure crea un impatto visivo potente, suggerendo un passaggio dall'oscurità alla chiarezza, dalla sofferenza alla guarigione. Il "bianco di un mattino appena aperto" rappresenta un nuovo inizio, un risveglio dopo un lungo periodo di dolore e angoscia. Le lacrime, anziché essere solo un segno di sofferenza, diventano un mezzo per rischiarare i dolori accumulati nel tempo. Le "setose zolle" richiamano un terreno fertile, un luogo in cui le emozioni, pur dolorose, possono germogliare e trasformarsi. Il "vento" che lascia entrare le voci introduce un elemento di movimento e cambiamento. Queste voci, dissipate in una "nebbiosa valle," portano con sé un senso di nostalgia e riflessione sul passato. La nebbia rappresenta l'incertezza e l'indefinitezza del ricordo, mentre le voci fungono da nenia, una melodia che, pur malinconica, ricorda un passato "ancora vivido e bruciante". Questo passato, sebbene doloroso, è parte integrante della propria identità e del proprio percorso. Le immagini create dalla poetessa sono vivide e potenti, capaci di toccare corde profonde dell'animo umano. Attraverso esse cattura la complessità delle emozioni umane, offrendo un ritratto autentico e toccante del processo di rinascita e guarigione. 

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SHAMSIA HASSANI

Forse i miei sogni
sono cresciuti in un vaso nero
come l'enorme buco del cielo
dove le ombre nascono
e muoiono dietro le pesanti tende.
Un compagno per ogni passo
per non cadere nella rete del volere
un aquilone grigio che vola basso
nei vortici spietati di chi ti ha pensato
carne da consumare
tanto perversamente da doverti annientare:
forse ciò che temi è il rumore
che fa il cuore, la pelle, il mio ondeggiare
il coraggio di volermi riscattare.
Tu ami il buio
io spargo luce, capelli e colori
in questo Purgatorio fatto di pensieri
non sono in bianco e nero:
solo che tu, non li potrai mai vedere!

di Assunta Longobardi di Castellammare di Stabia (NA)

Recensione

La poesia, ispirata dalla figura di Shamsia Hassani la prima artista di graffiti in Afghanistan, dipinge un quadro potente e toccante del coraggio delle donne. I versi evocano immagini di sogni cresciuti in un "vaso nero", metafora delle condizioni opprimenti sotto cui molte afghane vivono. Le ombre che "nascono e muoiono dietro le pesanti tende" rappresentano l'oscurità e l'isolamento sperimentato dalle donne, mentre l'aquilone grigio che vola basso simbolizza le loro aspirazioni limitate dalle circostanze oppressive. L'opera di Shamsia Hassani trova eco nelle parole di Assunta Longobardi, che contrappone il buio amato dagli oppressori alla luce, ai colori e ai capelli sparsi della protagonista, simboli di libertà e creatività. La poesia culmina con l’affermazione: "Tu ami il buio / io spargo luce" che celebra il coraggio di riscatto e la forza di chi rifiuta d’essere ridotta al silenzio. L’autrice cattura l'essenza della missione di Hassani: dare un volto alle donne afghane trasformando il "Purgatorio fatto di pensieri" in un messaggio di speranza e cambiamento. 

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IDENTIKIT DI UNA MAMMA

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Mamme, prigioniere agonizzanti.
Vivono per un ideale,
spento dalla realtà.
Patteggiano la vita
per amore dei figli.
Soffocano sogni,
vivono di momenti rubati.
Quattro piedi in due scarpe,
smarriscono il rossetto.
Tifose sudate, senza voce.
Inciampano in espressioni
algebriche,
inventano formule miracolose.
Vestite come le figlie,
si fingono libere,
corrono oggi
per il domani dei figli.
Gruppo sanguigno:
Amore positivo.

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di Fausta Centomani di Vaglio di Basilicata (PZ)

Recensione

Un ritratto struggente e realistico delle molteplici sfaccettature che compongono l'essenza delle madri. Un ritratto, quello di Fausta Centomani, intenso e realistico che esplora il dualismo tra sacrificio e forza, gioia e dolore, libertà e prigionia. Le mamme sono presentate come "prigioniere agonizzanti", sottolineando il loro sacrificio costante per amore dei figli. L'immagine dei "quattro piedi in due scarpe" simboleggia la loro vita doppia, divise tra i propri bisogni e quelli dei figli. Il rossetto smarrito rappresenta la perdita di identità, mentre le "tifose sudate, senza voce" riflettono la loro dedizione. Le madri che "inciampano in espressioni algebriche" e "inventano formule miracolose" sono figure ingegnose e creative che affrontano i problemi quotidiani con soluzioni innovative. L’explicit, "Gruppo sanguigno: Amore positivo", riassume la poesia, esprimendo l'amore incondizionato e il sacrificio delle madri come parte della loro essenza. L'autrice cattura la complessità e la bellezza dell'amore materno, offrendo un tributo commovente e universale a tutte le madri.

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