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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Sete" di Anna Bellisai

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 15 luglio 2024, è:

    SETE

    di Anna Bellisai di Roma

    Trascinata da moti ondosi,
    cerco riparo e sollevo bugie.
    Spingo passi indietro,
    accosto usci.
    Fermo slanci che vorrei.
    Potrei scendere con te.
    Trattengo smania senza saziare
    sete che tornerà.

       

    Recensione

    Il testo si apre con l'immagine dei "moti ondosi", metafora potente che evoca il tumulto delle emozioni interiori. Questa scelta lessicale immediatamente trascina il lettore in un mare in tempesta, in cui la ricerca di riparo diventa una lotta continua e difficile. Le "bugie" sollevate suggeriscono un tentativo di protezione, di costruire una realtà fittizia per sfuggire alla verità dolorosa dei propri sentimenti.


    Il verso "spingo passi indietro, accosto usci" riflette il desiderio di ritirarsi, di chiudere fuori il mondo e rifugiarsi in una solitudine difensiva. Anna Bellisai cattura con precisione il conflitto tra il bisogno di isolamento e il desiderio di avanzare, di esplorare nuovi territori emotivi. Questo tema è ulteriormente sviluppato nei versi successivi, in cui la poetessa parla di "fermare slanci che vorrei" e "potrei scendere con te". Questi versi sono carichi di potenzialità inespresse, suggerendo una lotta interna tra l'impulso di connettersi con l'altro e la paura che blocca ogni movimento.


    L'explicit della poesia, "trattengo smania senza saziare sete che tornerà", è una riflessione potente sulla natura ciclica del desiderio umano. La "smania" trattenuta rappresenta un desiderio ardente, una fame emotiva che non trova appagamento. La "sete" che ritorna ciclicamente sottolinea l'ineluttabilità di questo bisogno, suggerendo che l'insoddisfazione è una condizione permanente e inevitabile della vita umana.


    L’autrice con il suo linguaggio conciso e ricco di immagini, riesce a trasmettere un'esperienza universale, rendendo la sua poesia non solo un'esplorazione personale, ma anche una riflessione collettiva sull'umanità. La sua capacità di catturare emozioni complesse con poche parole fa di "Sete" un'opera di grande intensità emotiva e profondità. 

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