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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Alfonso Celestino, Sonia Impalà e Pasquale Cataldi

Controverso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 29 giugno sono:

  • Bonaccia di Alfonso celestino di Ratzeburg – Germania;
  • Imperfetta di Sonia Impalà di Reggio Calabria;
  • Profondo lago di Pasquale Cataldi di Missanello (PZ).

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BONACCIA

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Un cuore disadattato
trova posto nell’infinito mare,
nella profondità delle cicatrici.

L’oro solca le onde del perdono,
l’ora dell’accettazione sbatte perpetua
sugli scogli dell’imperfezione.

Una spalla dove appoggiare le urla
incresperà la pelle di brezza salina,
l’affanno perderà di peso
e si faranno leggeri i respiri.

Seguirà l’architettura del silenzio,
una bonaccia dell’anima.

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di Alfonso Celestino di Ratzeburg – Germania

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Recensione


I versi invitano il lettore a immergersi in un viaggio emotivo attraverso il mare della riflessione interiore. L'autore utilizza il mare come metafora per rappresentare l'immensità dei sentimenti umani, in particolare quelli legati alla sofferenza e alla guarigione. Il cuore "disadattato" si rifugia nelle "cicatrici" profonde, un'immagine che ricorda dolore ma anche resistenza. L'oro che solca le onde simboleggia il valore della pace interiore raggiunta attraverso il perdono e l'accettazione delle proprie imperfezioni. Le "spalle dove appoggiare le urla" rappresentano la necessità di trovare conforto negli altri, un tema universale di condivisione del peso emotivo. La "pelle di brezza salina" e il respiro che si fa leggero suggeriscono un sollievo progressivo, un processo di liberazione dal peso delle preoccupazioni. La conclusione con l'"architettura del silenzio" e la "bonaccia dell'anima" rafforza l'idea di una quiete raggiunta, un momento di equilibrio e serenità interiore. Alfonso Celestino riesce a catturare con maestria il percorso dalla sofferenza alla pace, utilizzando un linguaggio ricco di immagini evocative. La poesia, con la sua struttura delicata e la profondità dei temi trattati, lascia un'impressione duratura, invitando alla contemplazione e alla ricerca di un porto sicuro nell'infinito mare delle emozioni umane.

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IMPERFETTA

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Sei instabile” mi disse.
Pensava di offendermi.
Mi fece il complimento più vero.
Ma non poteva saperlo.
Perfettamente imperfetta
e non volevo essere diversa.
Solo i folli hanno
una strana luce negli occhi
ed era il mio vestito più bello,
scalza d’ipocrisia
e spoglia di pregiudizi.
Un’eterna lotta alla tristezza
sfumature di pazzia,
con i miei mille difetti
in una malinconica essenza.

di Sonia Impalà di Reggio Calabria

Recensione

"Imperfetta", tratta dal volume “Versi di Ros…So” pubblicato da G.C.L. edizioni, è una poesia breve ma intensa che celebra l'unicità e l'accettazione di sé, anche nelle proprie imperfezioni. La poetessa ribalta un presunto insulto in un'affermazione di identità e forza personale, dimostrando che la vera bellezza risiede nell'essere autentici. L'inizio della poesia, con la frase "Sei instabile", introduce il tema della percezione esterna contro la verità interiore. Sonia Impalà accoglie l'epiteto come un complimento, rivelando una consapevolezza di sé che va oltre il giudizio superficiale. Questa instabilità non è una debolezza, ma una caratteristica preziosa che la rende "perfettamente imperfetta". La poesia prosegue esaltando le qualità che la rendono diversa: una "strana luce negli occhi", simbolo di una vivacità e una profondità che solo chi è realmente se stesso può possedere. Essere "scalza d’ipocrisia e spoglia di pregiudizi" evidenzia un rifiuto delle convenzioni sociali e una volontà di vivere in modo genuino e libero da maschere. L'ultima parte della poesia descrive una "eterna lotta alla tristezza" e "sfumature di pazzia", che insieme ai "mille difetti" formano la sua "malinconica essenza". Questa chiusa riflette una complessità emotiva che non cerca di nascondere le proprie vulnerabilità, ma le abbraccia come parte integrante del proprio essere. La poesia è un inno alla libertà personale e alla celebrazione della propria unicità, rendendola una lettura affascinante e profondamente ispiratrice.

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PROFONDO LAGO

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Mi immergo nel lago profondo
dai colori blu scuro,
guardar dal fondo,
i rossi raggi del sole,
si muovono come fune,
cercano le mie mani;
forte le stringo,
e con forza salirò
verso la luce del sole.
Una luce mi acceca
mi travolge e mi porta via.
Sono come una barca senza remi
Come un'onda senza vento.
A riva piccole onde
baciano i miei piedi.
Ritorna nei miei occhi
l'azzurro del mio cielo.

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di Pasquale Cataldi di Missanello (PZ)

Recensione

Una poesia che esplora il tema della rinascita e della riscoperta di sé attraverso una potente metafora acquatica. L'immersione nel lago rappresenta un viaggio interiore nelle profondità dell'anima, un luogo oscuro ma anche pieno di potenziale trasformativo. Pasquale Cataldi inizia descrivendo la discesa nel "lago profondo dai colori blu scuro", suggerendo un senso di introspezione e mistero. I "rossi raggi del sole" che penetrano l'acqua simboleggiano la speranza e la luce che cercano di raggiungere l'oscurità interiore. La tensione tra questi elementi è palpabile mentre le mani dell'autore cercano di afferrare i raggi, un gesto di aspirazione verso la rinascita. La lotta per emergere, descritta con l'immagine di stringere i raggi solari, culmina in un'esplosione di luce e di energia. Questa luce che acceca e travolge rappresenta il momento catartico della trasformazione, ma porta con sé anche un senso di smarrimento, illustrato dalle immagini di una "barca senza remi" e di un'"onda senza vento". Queste metafore trasmettono la vulnerabilità e la perdita di controllo che spesso accompagnano il cambiamento. La chiusa della poesia, con le "piccole onde [che] baciano i miei piedi" e il ritorno dell'azzurro nel cielo, segna un nuovo inizio.

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