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rubrica poetica
15 Gennaio 2024 - 17:00
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 12:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social.
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Le tre poesie pubblicate sabato 13 gennaio 2024 sono:
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Mi perdo e mi conforto
tra eliche d’immenso
miele per gli occhi
il cilestrino abbaglio,
tra foglie e massi
si celano i serpenti
oltre la siepe vertigini d’aurora.
Non basta immaginare
d’accendere una stella
donale il fuoco per ardere sul mare,
l’oro rallegra l’austerità dei vespri
solo se irrori i sogni
con polvere di luna.
Scruto e conservo
sull’inguine del cuore
il bianco e il sole riflessi dalla neve,
tra i profumati petali di campo
soffia l’inesauribile
turchese della speme,
al firmamento giunge
fuliggine d’amore.
L’autrice dipinge scenari naturali e sentimentali con una grazia e una delicatezza che coinvolgono. Il linguaggio è ricco di simbolismi, come l’immagine delle “eliche d’immenso” che evoca un senso di infinito e di apertura. L’uso di parole come “miele”, “cilestrino abbaglio”, e “aurora” creano un’atmosfera di dolcezza e bellezza. La metafora della stella e del suo fuoco donato al mare aggiunge un elemento romantico e suggestivo alla poesia. La combinazione di elementi naturali come foglie, massi, e serpenti con concetti più astratti come sogni, luna, e fuliggine d’amore crea un equilibrio intrigante tra la concretezza della natura e la profondità dei sentimenti. I versi esplorano il tema della trasformazione e dell’incanto attraverso l’uso di immagini come l’oro che rallegra l’austerità dei vespri e la polvere di luna che irrora i sogni. La consapevolezza di Manuela Cecchetti emerge quando scruta e conserva nel cuore i riflessi del bianco e del sole sulla neve, indicando una volontà di preservare la purezza e la luce nella propria interiorità.
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Questa notte
Gli occhi
Temono i sogni
Scandagliano
Frenetici pensieri
Insonni
E fremono sulle ciglia
Vibranti
Immagini del giorno
Che alla speranza
Bambina
Ha appena
Chiuso le sue porte.
L’incipit con l’affermazione “Questa notte” immerge il lettore in un contesto temporale specifico, proponendo un’atmosfera di intimità e introspezione. La brevità dell’opera contribuisce a concentrare l’attenzione sulle immagini e sulle emozioni evocate. La frase “Gli occhi/ Temono i sogni” introduce il motivo principale della paura dei sogni, un’emozione che può essere intima e universale allo stesso tempo. L’uso di “Temono” aggiunge un tocco di umanità agli occhi, personificandoli e attribuendo loro una sensazione di ansia. La successiva descrizione di “Scandagliano/ Frenetici pensieri/ Insonni” dipinge un quadro vivido della mente agitata durante la notte. La scelta di parole come “scandagliano” e “insonni” sottolinea l’incessante ricerca e la mancanza di riposo, accentuando il disagio emotivo. Le parole “E fremono sulle ciglia/ Vibranti/ Immagini del giorno” trasmettono un’energia persistente che contribuisce al senso di agitazione. L’explicit conferisce alla poesia un tono malinconico. La personificazione della speranza come una bambina che chiude le porte suggerisce una perdita di fiducia o di aspettative, aggiungendo un elemento di tristezza alla narrazione. La poesia di Sonia Vivona cattura il tormento interiore che può accompagnare le ore notturne.
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Nei giorni d’aria tersa
nei riverberi del sole
nelle gocce di brina
nei teneri abbandoni
nella coltre della notte,
ci sei sempre.
Nei riflessi di tramonti
in frammenti di cielo
nel silenzio delle stelle
nei ritagli d’una foto
in remote melodie,
ci sei sempre.
Fra le pagine ingiallite
della mia storia,
i tuoi gentili accenti
e gli sguardi intensi
d’ignara poesia.
Un vivido ricordo
che a me si dona
come sogno svanito.
I versi esplorano il tema della persistenza dei ricordi e degli affetti nel tempo. Mina Matichecchia dipinge un quadro suggestivo utilizzando figure connesse alla natura, all’amore, alla memoria. Il componimento inizia con una serie d’immagini legate al paesaggio e agli elementi naturali, creando un’atmosfera di chiarezza e freschezza. La ripetizione della frase “ci sei sempre” suggerisce un ritmo incalzante, sottolineando la costante presenza del soggetto nei vari momenti della vita: negli abbracci e nella quiete della notte. Questa presenza costante è poi amplificata attraverso l’enumerazione di immagini, come riflessi di tramonti, cielo stellato, frammenti di foto e melodie remote, che contribuiscono a costruire un quadro vivido. La poesia giunge a una conclusione evocativa con l’immagine di un “sogno svanito”, evidenziando la fugacità e la fragilità di un amore o di un’esperienza che esiste solo nei ricordi. La poesia si distingue per la sua delicata bellezza e per la capacità di trasmettere la complessità e la ricchezza dell’esperienza umana.
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