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L'ex Ilva

Acciaierie d'Italia, il vescovo: "Nessuna delle vertenze può dirsi risolta". Il video e le foto

Le parole di monsignor Ciro Miniero al Precetto pasquale in fabbrica

"Ho pensato tanto alle parole che avrei pronunciato oggi davanti a voi. Ho pensato a come non essere retorico, scontato.

Nessuna delle vertenze degli ultimi anni può dirsi risolta, restano tutte vivide le emergenze che preoccupano voi operai e la città tutta. A tutto questo si aggiungono la preoccupazione e le incertezze del contesto internazionale. A livello mondiale si parla di “guerra commerciale”. Così viene mostrato il volto vero del dio denaro che muove i fili di ogni conflitto e di ogni problema. Alla profonda sfiducia si aggiunge un senso di impotenza e rassegnazione perché il mondo va in questa direzione.

Come possiamo nutrire speranza contro ogni speranza puntualmente frustrata e delusa?

Se rimaniamo nel contesto dell’ultima cena probabilmente potremmo cogliere il metodo di Gesù di fronte all’inadeguatezza, all’incoerenza, all’insufficienza di amore degli uomini.

Nell’Ultima Cena Egli compie gesti, e i suoi discorsi sono ancorati fortemente all’offerta irrevocabile di sé. Non ci sono discorsi morali. D’altronde qui non ne avremmo bisogno. Tutto ciò che attiene alla questione industriale tarantina non è più questione di conoscenza né di coscienza. Sappiamo ormai tutto. Tutte le vicende umane che non riescono a risolversi, che sembrano non avere via d’uscita, mancano di un atto di superamento dettato dall’amore".

Parole significative quelle pronunciate da monsignor Ciro Miniero nel corso dell'omelia per il precetto pasquale nello stabilimento Acciaierie d'Italia di Taranto. Un appuntamento che, nel capoluogo ionico, ha sempre un profondo valore simbolico. A maggior ragione oggi, quando l'ex Ilva è a uno snodo cruciale. Il bando di gara internazionale predisposto dal Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per il ritorno in mani provate di AdI è stato vinto, non senza sorpresa, dal consorzio dell'Azerbaijan guidato da Baku Steel Company, un outsider nel panorama siderurgico globale.

"Ci siamo impegnati per cercare la soluzione più affidabile focalizzandoci sulla solidità finanziaria, sulla sostenibilità industriale e sui benefici occupazionali per la vostra comunità. Dopo anni di inerzie e promesse disattese, finalmente vediamo una prospettiva concreta e duratura. Vi assicuro che stiamo lavorando avendo ben presenti gli interessi di tutti e non lasciando indietro nessuno": questo il messaggio del ministro Urso, letto dal commissario Tabarelli. Nel breve messaggio il ministro ha comunque sottolineato "il momento complesso a livello internazionale, per l’economia in generale e per la siderurgia in particolare".

A parlare è stato quindi, successivamente, il commissario Quaranta.

Quaranta, a nome dei tre Commissari straordinari di Adi in AS, ha dichiarato: "Dal febbraio 2024 abbiamo improntato la nostra azione alla trasparenza e alla concretezza: abbiamo chiuso i contenziosi ereditati, avviato la Valutazione di Impatto Sanitario in anticipo rispetto agli obblighi europei, risposto a tutte le richieste legittime di dati e informazioni, inserito nel bando di vendita dell’Azienda l’impegno alla decarbonizzazione e al ristoro per la città. Abbiamo riattivato gli impianti nel rispetto degli standard ambientali, ricostruito la fiducia dei clienti storici e reso possibile il recupero dei crediti pregressi per dipendenti e fornitori. Ai collaboratori di questa fabbrica vogliamo dire con chiarezza: in questi anni avete dimostrato competenza, dignità e pazienza. È su queste basi che possiamo costruire il futuro dell’Azienda".

Presenti per la celebrazione rappresentanti delle Istituzioni, dei sindacati e delle Forze dell'ordine.

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