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SOCCORSO SALVAVITA
27 Febbraio 2024 - 10:48
Il soccorso “salvavita” può arrivare anche dal cielo. A riprova di ciò, nella solare cornice del molo Sant’Eligio è stato predisposta una simulazione con l’invio sulla scena di un improvviso arresto cardiaco di un defibrillatore portato da un drone. Un operatore del 118, guidato al telefono dalla Centrale Operativa, ha prima effettuato il massaggio cardiaco, quindi ha proceduto alla defibrillazione del paziente con il dispositivo portato “al volo” da un drone guidato con precisione fino a destinazione dagli operatori della stessa Centrale Operativa.
E’ lo stesso direttore del SIS 118, il mitico dott. Mario Balzanelli ideatore e leader project della sperimentazione, a spiegare l’esperimento simulato: “In un caso come questo, dobbiamo abbattere i tempi del soccorso, assicurando entro i primi 3 minuti (dall’arresto cardiaco) l’inizio delle compressioni toraciche e, qualora sia necessaria, entro i primi 5 minuti la scarica elettrica del defibrillatore. L’utilizzo del drone fa la differenza tra la vita e la morte – puntualizza Balzanelli, perché consente di salvare e recuperare pienamente alla vita senza esiti neurologici, almeno il 40% di questi soggetti, altrimenti destinati a morte certa”.
L’esperimento del soccorso salvavita con l’utilizzo di uno speciale drone equipaggiato con un defibrillatore semiautomatico è stato un successo. Il primo test “di volo” è andato benissimo. Questo progetto sperimentale si chiama Seuam (Sanitary Emergency Urban Air Mobility), ed è fortemente voluto dalla Società italiana sistema 118 (SIS 118). E’ anche previsto che tale progetto coinvolgerà – a breve - un nuovo modello di drone, dotato di intelligenza artificiale.
Entusiasta e soddisfatto il presidente nazionale della Sis 118, Mario Balzanelli. “Oggi dunque “nasce l’areospazio salvavita della Medicina di emergenza”, “La rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione vanno ‘dettate’ per telefono, in tempo reale, a chiunque chiami il 118 al cospetto di un arresto cardiaco improvviso. Ma affinché queste misure siano realmente efficaci, dobbiamo mettere chiunque in condizione di ricevere un defibrillatore entro 3 minuti dall’insorgenza di un arresto cardiaco. Oggi abbiamo dimostrato che, grazie alla tecnologia e con la regia della Centrale Operativa 118, tutto questo è possibile. Ecco perchè parlo di areospazio salvavita della Medicina di Emergenza”.
Il progetto Seuam della Sis 118 nasce nel 2021 insieme a CALTEC, Consorzio aerospaziale campano, e ai partner istituzionali: Comune di Taranto, Comune di Santa Lucia di Serino, Comune di Altomonte, Comune di Massa di Somma, l’università Campus Biomedico di Roma, la Libera Università Mediterranea “Giuseppe Degennaro” di Casamassima (Bari), il Politecnico di Milano e poi ancora la Federconsumatori nazionale, la Federsanità Anci Campania, il Coni Comitato regionale della Campania.
Così aggiunge lo stesso Balzanelli: “dobbiamo ridurre in modo significativo le morti evitabili, dovute a malore o trauma, portando grazie a droni iperveloci teleguidati dalle Centrali Operative 118, apparecchiature salvavita, farmaci, sangue ed emoderivati su scenari di altissima criticità. Il tutto a supporto delle attività di soccorso dei mezzi ordinari del Sistema 118”.
Caltec opera nel settore aerospaziale da più di 40 anni, e da sempre è impegnata nella attività di ricerca e sviluppo. “La scintilla che ha attivato l’adesione del consorzio al progetto Seuam – rimarca Aquilino Carlo Villano, amministratore unico di Caltec – è stata la condivisione con il presidente Mario Balzanelli di una missione sociale, in cui valori scientifici di estrema importanza si coniugano con la capacità imprenditoriale di portare risultati concreti per la comunità. A luglio presenteremo Apteron, il drone iperveloce dotato di intelligenza artificiale che sarà il grande protagonista del progetto Seuam”.
Balzanelli sottolinea come il progetto è stato reso realizzabile grazie ad su importanti collaborazioni come Carmine Esposito, Ceo della Unmanned4you per il supporto logistico, il Direttore Generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, insieme ad Antonio Melpignano, presidente del Molo di Sant’Eligio, e Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Taranto”.
A Taranto “abbiamo iniziato a testare la basi essenziali del percorso operativo con l’integrazione tra l’entrata in azione dei primi soccorritori, la regia della Centrale Operativa 118 e la guida da remoto alle procedure di rianimazione e di defibrillazione”, ma anche le dinamiche di pilotaggio e di utilizzo del drone, con la verifica delle prime criticità e la stesura dei protocolli ad hoc. “Il prossimo test di volo – conclude Balzanelli – è previsto ad Altomonte il 17 marzo”.
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