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20 Febbraio 2025 - 08:34
TRANI - I lavori di riqualificazione della costa Sud di Trani proseguono a ritmo sostenuto, ma secondo l’Associazione Cittadinanza Attiva OIKOS Trani APS l’intervento starebbe ignorando le prescrizioni della Soprintendenza e dell’Autorità di Bacino, compromettendo la sicurezza di un’area ad alta pericolosità geomorfologica (PG3).
"Ci troviamo di fronte a un cantiere che avanza con insolita rapidità, senza la dovuta attenzione alle criticità geologiche della falesia e alle disposizioni degli enti di tutela", denuncia il presidente dell’associazione, Antonio Carrabba.
L’intervento attualmente in corso sembra riprendere la prima bozza progettuale, che prevedeva la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale lungo il ciglio della falesia, in un’area classificata come ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Una scelta che, formalmente, dovrebbe impedire la fruibilità ordinaria del tratto costiero, proprio a causa della sua instabilità.
L’Autorità di Bacino, nel parere rilasciato a maggio 2023, aveva imposto interventi mirati alla messa in sicurezza del sentiero esistente, con l’obiettivo principale di mitigare il rischio idrogeologico e migliorare la stabilità della falesia. Anche la Soprintendenza, nel suo parere di marzo 2023, aveva prescritto una serie di accorgimenti progettuali per garantire un corretto inserimento delle opere nel contesto paesaggistico tutelato.
Tra le raccomandazioni, figurava anche il ripristino dei muretti a secco preesistenti, secondo le tecniche tradizionali previste dalle linee guida del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), evitando l’impiego di malta.
Secondo l’Associazione OIKOS, le opere attualmente in corso non rispettano le prescrizioni ricevute, mostrando invece ampie piste di cantiere e la costruzione di barriere di orsogrill come recinzione delle aree espropriate.
"Il risultato è un intervento che appare fortemente impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, oltre che difforme rispetto al progetto esecutivo", spiega Carrabba.
A fronte di queste modifiche sostanziali rispetto al progetto originario, l’Associazione ritiene che sarebbe necessario un nuovo parere di conformità, in linea con quanto prescritto dagli enti competenti.
Carrabba pone anche una questione di coerenza amministrativa, sottolineando un paradosso:
"Il Comune di Trani, che ha promosso questo progetto, dovrebbe essere il primo a garantire il rispetto delle normative e delle prescrizioni formali, così come fa con i privati cittadini che presentano richieste per interventi sulla costa".
Invece, la situazione sembra essere ribaltata: l’ente pubblico, che dovrebbe garantire equità e legalità, sembra contraddire i principi della sua stessa funzione.
"Meno orsogrill e più muretti a secco!", conclude Carrabba, ribadendo la necessità di tutelare il paesaggio e rispettare le linee guida imposte dagli organismi di controllo.
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