La notte lieve di Taranto, tra giovani in festa e tanta musica. Il video

TARANTO – In attesa della notte della Vigilia, corso Due Mari si è trasformato in un grande spazio di incontro e condivisione grazie ad una esibizione live di un gruppo locale, attraversato da migliaia di giovani che hanno scelto di ritrovarsi specchiandosi tra il Ponte Girevole e il Castello Aragonese per ballare, cantare e vivere qualche ora di spensieratezza. Un fiume di ragazzi e ragazze ha animato il cuore della città, muovendosi al ritmo della musica e riempiendo l’aria di risate, abbracci e leggerezza.

Le immagini raccontano una Taranto diversa, lontana per una sera dalle tensioni quotidiane. Volti sorridenti, passi di danza improvvisati, telefoni alzati a catturare istanti che sanno di libertà. Una generazione che aveva bisogno di respirare, di lasciarsi alle spalle, almeno per qualche ora, il peso di un anno complesso, segnato da difficoltà sociali, economiche e da un clima di incertezza che in città si avverte con particolare intensità.

Tra le luci natalizie e il profilo del mare, i giovani hanno scelto di esserci, di occupare pacificamente uno spazio simbolico di Taranto e di farlo con il linguaggio più semplice e universale, quello della musica e del corpo. Non una protesta, non una rivendicazione, ma il desiderio condiviso di leggerezza, di normalità, di sentirsi comunità.

La danza diventa così un gesto spontaneo, quasi necessario, per allontanare la pressione accumulata nei mesi precedenti. Un modo per dire che Taranto è viva, che i suoi giovani non rinunciano alla gioia, nemmeno quando il contesto sembra chiedere solo resistenza. In quelle ore che precedono la Vigilia, la città si è riconosciuta nei suoi ragazzi, nella loro energia e nella loro capacità di trasformare uno spazio urbano in un luogo di emozioni.

Corso Due Mari, affacciato tra storia e mare, ha fatto da cornice a una serata che resterà impressa come una parentesi di serenità collettiva, un Natale che inizia con un ballo, con la voglia di stare insieme e con la speranza, silenziosa ma presente, che il nuovo anno possa essere più leggero di quello che si sta chiudendo.