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Calcio

Un nuovo PaPa per il Taranto

Il club rossoblù ha ufficializzato gli arrivi di Luigi Panarelli e Danilo Pagni, come allenatore e direttore sportivo

Pagni e Panarelli

Pagni e Panarelli

Luigi Panarelli è il nuovo allenatore del Taranto. Sostituisce l'esonerato Ciro Danucci.

Classe 1976, il tecnico tarantino ha già vissuto diverse esperienze, ultima delle quali sulla panchina della Igea Virtus. In precedenza ha allenato diverse squadre tra cui Team Altamura, Fidelis Andria, Matera, Manfredonia e Taranto. Infatti si tratta di un gradito ritorno avendo già guidato la compagine rossoblù nel biennio 2018/20. 

Sia con il Taranto che con la Fidelis Andria ha conquistato due finali playoff in Serie D. Da calciatore ha indossato alcune tra le maglie più prestigiose del calcio italiano: Napoli e Torino in Serie A, oltre ad Avellino, Foggia, Crotone, Andria e Taranto in Serie B, Serie C e Serie D. Danilo Pagni ha appena assunto la carica di direttore sportivo del Taranto. Un ritorno il suo, a distanza di 15 anni. Correva la stagione 2009 quando conobbe la realtà rossoblù rimanendone affascinato. Tanto che ora dice: «Sono estremamente felice. A casa mia, oggi, è festa». Esordisce così il nuovo ds, visibilmente emozionato per l’inizio della sua nuova avventura. Un ritorno fortemente voluto, che affonda le radici in un legame profondo con la città e i suoi colori: «C’è un legame che va al di là di ogni cosa».

Pagni racconta di non aver ancora incontrato la squadra, ma di avere già iniziato un percorso di studio e preparazione: «È da un mese che interagisco con i Ladisa e ci siamo presi qualche caffè. Nel frattempo – continua - ho analizzato il campionato e l’andamento della squadra. Ho un’idea chiara: bisogna solo lavorare. Conosco una sola medicina: il lavoro che ci darà la giusta fame e ambizione».

Pagni fotografa anche il girone: «Il campionato è salito di livello. Non c’è una squadra che ammazzi il torneo, ma ci sono tre o quattro formazioni che possono spuntarla alla fine. Bisogna stare attenti contro tutti, vince chi è più furbo, più scaltro e più esperto. Bisogna mettersi alla pari di tutti». Sul futuro societario e sulle prime mosse è netto: «Prima vengono il tecnico e lo staff, poi parleremo del resto. Devo conoscere – prosegue - ogni dettaglio, ogni centimetro del club, i dipendenti e la squadra. Dopo sarà il momento del mercato, sempre confrontandomi con il nuovo allenatore».

Non manca un ringraziamento a chi lo ha voluto fortemente: «Mi sono subito sentito desiderato dalla famiglia Ladisa. Ho conosciuto Camicia e Bitetto e ho avvertito attorno a me una grande accoglienza. Mi sono sentito subito in famiglia. Taranto per me, non è piaggeria, è qualcosa di speciale». 

Infine, un ultimo messaggio: «Dobbiamo risalire - conclude - dove il Taranto manca da tanti anni, insieme. La parola giusta è: insieme».

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