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21 Ottobre 2024 - 15:41
Mark Colin Campbell accompagnato da una traduttrice, il sindaco Rinaldo Melucci ed il vicesindaco Gianni Azzaro
Due settimane per perfezionare l’acquisizione del club (il cosiddetto “closing”). Diciotto mesi per completare la fase di startup ripianando la situazione debitoria.
Mark Colin Campbell ha dettato i tempi della nuova compagine societaria.
Nei giorni scorsi, infatti, il Taranto Fc 1927 ha annunciato il preaccordo tra la Apex global capital ltd (guidata appunto dall’inglese Campbell) e l’ormai ex presidente Massimo Giove.
Questa mattina la conferenza stampa di presentazione a Palazzo di Città. Presenti il sindaco Rinaldo Melucci ed il vicesindaco ed assessore allo Sport, Gianni Azzaro, oltre ad una delegazione di tifosi rossoblù.
«Il compito di una amministrazione è quello di provare a promuovere il proprio territorio mostrando quali altre opportunità ci possano essere in un investimento a partire dal calcio - ha spiegato Melucci. Lo dico con soddisfazione e non con polemica: se oggi non avessimo avuto il progetto per realizzare un nuovo stadio, come in tanti polemizzavano due anni fa, forse ora non staremmo parlando del futuro della nostra squadra di calcio. Nessuno a Palazzo di Città fa l’advisor finanziario, noi cerchiamo di favorire interesse per questo territorio. Questo è avvenuto durante le ultime settimane, niente di più. Ho letto tante ricostruzioni fantasiose. In realtà sono state settimane molto impegnative, anche per questo voglio ringraziare Mark Campbell e tutta la sua struttura. Se per ogni cosa, a partire dal calcio, ci dobbiamo sempre dividere, lacerare e diffamare, il percorso per tutti si fa più complicato».
Il vicesindaco Azzaro ha esordito con un “Good morning Taranto, welcome mr. Campbell”, quindi ha letto un messaggio dei gruppi organizzati della Curva Nord. «La nuova presidenza che subentrerà – un passaggio della lettera dei tifosi - deve essere consapevole che la nostra ambizione dovrà essere da vertice, ribadiamo che il nostro amore nei confronti della città, della maglia e dei nostri colori merita rispetto».
Il sindaco Rinaldo Melucci con il vicesindaco Gianni Azzaro
Dopo i ringraziamenti di rito Campbell ha chiarito «sono qui per mostrare i progetti che la nostra società metterà in atto per la squadra. Noi non siamo i proprietari ma siamo i custodi della squadra. Lavoreremo insieme per realizzare questo progetto che non dura cinque minuti, bensì 18 mesi (il riferimento era alla fase di startup, ha precisato successivamente, ndr). Abbiamo bisogno del supporto di tutta la città per fare questo. Ho tutta una squadra con me, mi seguiranno nei prossimi giorni. Non sono solo. La società attualmente ha delle instabilità a livello economico-finanziario. Noi rileveremo circa il 91% delle quote. Giove resterà con l’1-2%. Il progetto è quello di garantire trasparenza, solidità e lavoro per il benessere della collettività. Abbiamo scelto Taranto perché è un club che ha bisogno di attenzione, di affetto, perché viene da una situazione non facile. Vogliamo risollevare questo club. Il tutto - ha rimarcato Campbell - in vista della realizzazione del nuovo stadio che sarà sicuramente una opportunità. Ci saranno dei cambi al vertice della società ma non dal punto di vista tecnico. Immetteremo denaro nella casse della società, non farlo sarebbe un suicidio».
Mark Colin Campbell
Non sono mancati i momenti di tensione con i tifosi che chiedevano chiarezza e trasparenza in merito al progetto. Il sindaco ha provato a stemperare «Gestendo fondi di investimento di una certa rilevanza, forse per alcuni asset saranno anche quotati in borsa, devono stare molto attenti rispetto alle dichiarazioni. Quando abbiamo conosciuto Mark Campbell era accompagnato da autorevolissimi professionisti italiani quindi un minimo di verifica è stata fatta, anche se non abbiamo condotto noi la trattativa e non era giusto che noi interferissimo in alcuna maniera con una trattativa tra privati. Avendo però appreso che quel fondo, o la galassia degli investitori collegati a Mark, avevano determinati interessi abbiamo presentato le opportunità, a partire dallo stadio, piuttosto che le altre facility che meritano un approfondimento di gestione dopo i Giochi del Mediterraneo. Va detto però, che qui non c’era la fila di investitori dietro alla porta per il Taranto. Tra qualche anno ci sarà il problema di come gestire gli impianti che si stanno realizzando, vale per lo stadio di atletica, per il nuovo PalaMazzola, per lo stadio del nuoto, per il centro nautico e per tutti gli attrattori che stiamo realizzando. Evidentemente chi investe come loro nel “real estate” (settore immobiliare, ndr) piuttosto che nel retail o in altri settori simili è interessato dal punto di vista del settore immobiliare e della gestione di questi attrattori a far quadrare i piani economico-finanziari a partire dal contenuto sport nei loro investimenti. Due anni fa con il gruppo Gabetti era quella la proposta. Lì ci siamo solo suicidati perché c’era un privato che voleva fare lo stadio, gestirlo e risollevare la squadra. Non abbiamo creduto anche all’epoca al privato e lo abbiamo cacciato. Il privato adesso ha fatto l’investimento a Salerno e noi abbiamo dovuto fare lo stadio con i soldi pubblici. Per quanto ho capito io, Mark ha una sua rete di esercizi commerciali, caffè e ristoranti in Messico e Nord America. Ha una sua forza. La finanza questo fa: a partire da un veicolo sportivo investe nel real estate, investe nelle facility e fa equilibrare i propri investimenti in questa maniera. Se stiamo sempre a sollevare complotti diventa difficile. Facciamoli lavorare».
I tifosi hanno chiesto chiarezza sulla gestione societaria e sui soci. A quel punto Campbell ha dichiarato «Il nostro progetto mira ad arrivare alla Serie A. Occorre l’aiuto di tutti, della squadra e dei tifosi».
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