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Taranto
30 Maggio 2025 - 17:55
Piero Bitetti e Francesco Tacente
La parola d’ordine è motivare. “Incentivare, indurre, interessare, spingere, spronare, stimolare”. Motivare chi? Per cosa? E’ su questa singola parola che, forse, Piero Bitetti e Francesco Tacente si giocano l’elezione a sindaco di Taranto.
I cittadini dovranno scegliere uno di loro, nel ballottaggio che si terrà l’8 e 9 giugno. I tarantini dovranno essere motivati a farlo. Non c’è più da scegliere il partito o il consigliere comunale. Tocca a loro, ai due uomini che si ritrovano di fronte in questo duello. Circondati da gente, amici, sostenitori, magari anche questuanti; ma in realtà profondamente soli, adesso. Lo sanno, anche se non lo diranno. Motivare, quindi. Dare una ragione per andare di nuovo alle urne e scegliere. Si gioca su questo il ballottaggio - ogni ballottaggio, in verità. Una ragione che ci si augura sia alta e nobile, basata sull’idea di città che Bitetti e Tacente hanno e che contano di lasciare quando il mandato di uno o dell’altro sarà finito. Il che non vuol dire che i partiti non siano della partita, per usare un gioco di parole. Anzi.
Ci sono ammiccamenti, corteggiamenti, tentennamenti, più o meno veri, più o meno finti. Piero Bitetti, candidato del centrosinistra, guarda al campo largo che al primo turno s’è ristretto. I Cinquestelle sono andati da soli e dal loro punto di vista hanno fatto benissimo, con un ottimo risultato anche grazie alla scelta, rivelatasi giusta, di Annagrazia Angolano come candidata sindaco. In una assemblea i pentastellati tireranno le somme e decideranno se ed in che forma appoggiare Bitetti.
Dal canto loro Anna Filippetti e Giuseppe Tursi, segretaria provinciale e segretario cittadino del Partito Democratico hanno voluto sottolineare come «il primo turno delle elezioni amministrative ci consegna un segnale politico forte: Taranto ha scelto il cambiamento. Con il 37,39% dei voti, Piero Bitetti guida la coalizione di centrosinistra al ballottaggio dell’8 e 9 giugno, posizionandosi nettamente davanti a tutti gli altri candidati. È una vittoria della serietà, del lavoro, dei contenuti. Il Partito Democratico si conferma la prima lista in città, con il 15,24% dei consensi. È un dato che ci riempie di orgoglio e ci carica di responsabilità».
Un nome di rilievo del Carroccio a livello nazionale, Claudio Durigon, alla testata online Open fondata da Enrico Mentana e diretta da Franco Bechis ha spiegato come nell’alveo della coalizione che guida il Paese «Non c’è stata alcuna rottura. Si tratta di dinamiche locali. Lì (a Taranto, riferendosi a Fratelli d’Italia e Forza Italia, ndr) hanno fatto una scelta diversa, ma di comune accordo abbiamo deciso di intraprendere questo percorso». Per quanto riguarda il secondo turno, Durigon è fiducioso che si troverà una quadra, anche se l’intesa definitiva tra i tre partiti non è ancora stata formalizzata. «Non ne abbiamo parlato ancora, ma lo spero fortemente». E ha aggiunto: «Se Luca Lazzaro fosse andato al ballottaggio, lo avremmo supportato. Ora speriamo che possano fare lo stesso. Sono molto fiducioso su questo. L’importante è sconfiggere la sinistra».
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