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Taranto

Dietro le quinte del duello finale tra Bitetti e Tacente

Elezioni: le mosse dei candidati sindaco e dei partiti in vista del decisivo ballottaggio che si terrà l'8 e 9 giugno

Piero Bitetti e Francesco Tacente

Piero Bitetti e Francesco Tacente

La parola d’ordine è motivare.  “Incentivare, indurre, interessare, spingere, spronare, stimolare”. Motivare chi? Per cosa? E’ su questa singola parola che, forse, Piero Bitetti e Francesco Tacente si giocano l’elezione a sindaco di Taranto.

I cittadini dovranno scegliere uno di loro, nel ballottaggio che si terrà l’8 e 9 giugno. I tarantini dovranno essere motivati a farlo. Non c’è più da scegliere il partito o il consigliere comunale. Tocca a loro, ai due uomini che si ritrovano di fronte in questo duello. Circondati da gente, amici, sostenitori, magari anche questuanti; ma in realtà profondamente soli, adesso. Lo sanno, anche se non lo diranno. Motivare, quindi. Dare una ragione per andare di nuovo alle urne e scegliere. Si gioca su questo il ballottaggio - ogni ballottaggio, in verità. Una ragione che ci si augura sia alta e nobile, basata sull’idea di città che Bitetti e Tacente hanno e che contano di lasciare quando il mandato di uno o dell’altro sarà finito. Il che non vuol dire che i partiti non siano della partita, per usare un gioco di parole. Anzi.

Ci sono ammiccamenti, corteggiamenti, tentennamenti, più o meno veri, più o meno finti. Piero Bitetti, candidato del centrosinistra, guarda al campo largo che al primo turno s’è ristretto. I Cinquestelle sono andati da soli e dal loro punto di vista hanno fatto benissimo, con un ottimo risultato anche grazie alla scelta, rivelatasi giusta, di Annagrazia Angolano come candidata sindaco. In una assemblea i pentastellati tireranno le somme e decideranno se ed in che forma appoggiare Bitetti.

Dal canto loro Anna Filippetti e Giuseppe Tursi, segretaria provinciale e segretario cittadino del Partito Democratico hanno voluto sottolineare come «il primo turno delle elezioni amministrative ci consegna un segnale politico forte: Taranto ha scelto il cambiamento. Con il 37,39% dei voti, Piero Bitetti guida la coalizione di centrosinistra al ballottaggio dell’8 e 9 giugno, posizionandosi nettamente davanti a tutti gli altri candidati. È una vittoria della serietà, del lavoro, dei contenuti. Il Partito Democratico si conferma la prima lista in città, con il 15,24% dei consensi. È un dato che ci riempie di orgoglio e ci carica di responsabilità».

Con una nota, i sindaci del Movimento 5 Stelle dei Comuni di Ginosa, Crispiano e Mottola - Vito Parisi, Luca Lopomo e Giampiero Barulli -  hanno voluto esprimere il loro «sostegno alla candidatura di Piero Bitetti a sindaco di Taranto. Una candidatura che riteniamo solida, credibile e capace di interpretare al meglio le istanze di cambiamento e rigenerazione della città. L'impegno, la determinazione e il consenso raccolti da Annagrazia Angolano, candidata sindaca del M5S, rappresentano la dimostrazione concreta che si può fare politica in maniera diversa, vicina ai cittadini, e ottenere risultati importanti. Questo percorso non deve interrompersi, ma anzi va rafforzato e proseguito con coraggio. Auspichiamo fortemente che si possa trovare una sintesi tra le delegazioni del candidato sindaco Piero Bitetti e quella di Annagrazia Angolano, perché da una parte vi è la responsabilità di governare e dare il proprio contributo, e dall'altra il riconoscimento e il rispetto verso una forza politica come il Movimento 5 Stelle, che a Taranto esprime il proprio vicepresidente, il senatore Mario Turco, e che merita di essere considerata nella giusta e dovuta rilevanza».
Dall’altra parte, il candidato sindaco della coalizione “civica e moderata” Francesco Tacente non può non guardare al centrodestra. Un pezzo lo ha già con sè, quella lista ‘Prima Taranto’ dietro la quale c’è di fatto la Lega di Matteo Salvini. «La candidatura di Piero Bitetti a sindaco di Taranto, espressione del centrosinistra, rappresenta la continuità con una politica che ha già ampiamente dimostrato i propri limiti. Bitetti ha ricoperto ruoli di primo piano all’interno delle amministrazioni che governano la città da oltre vent’anni, contribuendo al declino gestionale e politico del nostro territorio. Se a Taranto dovesse prevalere nuovamente il centrosinistra, nulla cambierebbe. La città continuerebbe a subire l’influenza di Bari, oggi identificata nelle figure di Emiliano e Decaro, che negli anni hanno trattato Taranto come un’appendice politica»: a dirlo Francesco Battista, che della Lega è il leader a Taranto, per il quale «Francesco Tacente è la vera novità. Un candidato serio, competente, che non ha mai ricoperto ruoli politici o amministrativi nel Comune di Taranto. Una figura nuova, in grado di rappresentare un’autentica alternativa per il futuro della città. Il ballottaggio sarà l’ultima occasione per i tarantini di scegliere davvero il cambiamento».

Un nome di rilievo del Carroccio a livello nazionale, Claudio Durigon, alla testata online Open fondata da Enrico Mentana e diretta da Franco Bechis ha spiegato come nell’alveo della coalizione che guida il Paese «Non c’è stata alcuna rottura. Si tratta di dinamiche locali. Lì (a Taranto, riferendosi a Fratelli d’Italia e Forza Italia, ndr) hanno fatto una scelta diversa, ma di comune accordo abbiamo deciso di intraprendere questo percorso». Per quanto riguarda il secondo turno, Durigon è fiducioso che si troverà una quadra, anche se l’intesa definitiva tra i tre partiti non è ancora stata formalizzata. «Non ne abbiamo parlato ancora, ma lo spero fortemente». E ha aggiunto: «Se Luca Lazzaro fosse andato al ballottaggio, lo avremmo supportato. Ora speriamo che possano fare lo stesso. Sono molto fiducioso su questo. L’importante è sconfiggere la sinistra».

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