«A furia di occuparsi di maggioranze stiamo perdendo il futuro di 180 mila persone»

Da destra a sinistra, da sinistra a destra, ma grazie ai voti dei tarantini - quei pochi che ancora sentono l’importanza di andare a votare - dei problemi e delle urgenze di questa città chi si occupa più? Se il luogo principale della democrazia cittadina, il Consiglio Comunale, perde la funzione di rappresentare chi ha vinto e chi ha perso le elezioni; se la giunta che dovrebbe amministrare Taranto finisce per essere contenitore di parenti, amici personali e professionali con evidenti diversità tra preparazione sui temi e funzioni da svolgere: chi si occupa dei problemi di Taranto? E l’incapacità di indignarsi, di fronte a quanto accade nel luogo di maggiore responsabilità per l’amministrazione di noi tarantini ci fa riflettere sul livello di stanchezza al quale siamo giunti e che non ci sarà perdonato, soprattutto dai nostri figli.Stiamo perdendo il futuro appresso alle aspettative personali di pochi eletti in Consiglio Comunale e questo è profondamente ingiusto, come è ingiusta la vicenda Ilva, come è ingiusta la situazione dei Giochi del Mediterraneo commissariati altrove, come è ingiusta la sensazione di sentirsi ostaggio di qualcun altro in questa città mentre ai problemi dei suoi cittadini - l’igiene, la sicurezza, i trasporti, la sanità, l’educazione delle giovani generazioni, le opportunità di lavoro e di impresa - non pensa adeguatamente nessuno, se non nella ormai stantia comunicazione istituzionale. L’ennesimo appello a ragionare sul destino di tutti va rivolto ai cittadini, a coloro i quali in questo consiglio comunale avevano da ambo le parti, riposto le loro speranze; la loro indignazione è anche il futuro di quei rappresentanti politici ai quali è ora di chiedere di tornare a votare.

Francesco Andrea Falcone - coordinatore provinciale Con Taranto