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Il Siderurgico

Altoforno 1, i sindacati contro la politica: «Tutti sapevano»

Oggi la riunione della Commissione regionale

Oggi la Commissione

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«Riteniamo incomprensibile la presa di posizione delle istituzioni locali e regionali rispetto all’avvio dell’AFO/1: il piano di ripartenza non servirà certamente a farci tornare alla produzione al carbone, ma al contrario sarà necessario per garantire la transizione ecologica dentro un processo di vendita internazionale che riguarda il gruppo di Acciaierie d’Italia»: parole di Ignazio De Giorgio della Fiom Cgil di Taranto oggi in audizione presso la V Commissione della Regione Puglia.

Ma i metalmeccanici della Cgil evidenziano come «della ripartenza dell’AFO/1 avvenuta lo scorso 15 ottobre con la presenza del ministro Adolfo Urso tutti ne erano a conoscenza, anche la Regione Puglia, perché era già stata annunciata dagli stessi Commissari Straordinari all’interno del Piano di Ripartenza. Lo stabilimento era ridotto all'osso sia dal punto di vista produttivo che degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Infatti, proprio per l’assenza di questi ultimi, nonostante si sia registrato il minimo storico della produzione di acciaio a Taranto, si sono verificate condizioni di criticità ambientali, più volte denunciate dalla Fiom Cgil".

 De Giorgio evidenzia come «la transizione ecologica e l'introduzione delle linee guida della VIIAS sono imprescindibili per il futuro di questo stabilimento, cosi come pensiamo che il governo debba prendere la decisione di entrare nel capitale dell’ex Ilva per impedire quello che è accaduto in passato: l’intervento pubblico è necessario per garantire il processo di decarbonizzazione, l'occupazione e la tutela di sicurezza e salute. Riteniamo, inoltre, necessario aprire un tavolo di confronto ministeriale sia per consentire nel breve periodo lo smaltimento di tutto l'amianto presente nello stabilimento (anche quello non censito e che viene via via scoperto), sia per estendere i benefici previdenziali a tutti i lavoratori ex Ilva e appalto». L'appello è quello a «lavorare insieme per traguardare le sfide future che riguardano un processo complesso come la transizione ecologica; senza il coinvolgimento dei cittadini e dei lavoratori sarà complicato raggiungere l’obiettivo di porre fine alla contrapposizione di due diritti costituzionali: la salute e il lavoro».

Franco Rizzo, dell'Esecutivo Confederale Usb, ha parlato al termine della Commissione: «Mi stranisce sentire che un po’ tutti sono stupiti per la ripartenza dell’Altoforno 1, quando questo era ampiamente noto alla politica.  Perciò, vorrei che si mettesse fine alle ipocrisie per lavorare davvero tutti insieme. Al di là delle infinite polemiche, ora bisogna solo sedersi allo stesso tavolo e  cercare soluzioni per le problematiche ambientali e occupazionali insieme. La presenza del pubblico, come garanzia di controllo, nella nuova società è imprescindibile; a questo proposito, andrebbe ripresa la proposta avanzata da Emiliano qualche anno fa, quando parlò dell’ipotesi dell’ingresso della stessa Regione nel capitale sociale attraverso Aqp. Così come va costantemente monitorato il processo di decarbonizzazione, allo stesso modo vanno  blindati occupazione  e reddito. Perciò, la strada da percorrere è quella della Legge speciale per Taranto».

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