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Il Siderurgico

Il "caso altoforno" agita la Regione

Le parole di Mazzarano e Perrini

Ex Ilva

Ex Ilva

"La riaccensione dell’Altoforno 1 (Afo1) rappresenta un passaggio importante nel processo di rilancio dello stabilimento di Taranto, segnando l’inizio di un percorso che mira alla transizione verso la decarbonizzazione e l’adozione di forni elettrici. L’intervento, avvenuto alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dei lavoratori, è parte integrante del Piano di Ripartenza dell’azienda, preludio a un più ampio Piano Strategico che prevede investimenti significativi per il raggiungimento di una produzione di acciaio sostenibile e innovativa con l’adozione dei forni elettrici alimentati con Dri. L’avviamento dell’Afo1, con l’incremento della capacità produttiva, è indispensabile al processo di trasformazione dell’impianto con i forni elettrici che, quando saranno realizzati, porteranno al definito spegnimento dei forni a caldo. L’Afo1 consentirà nella transizione una produzione sufficiente a garantire le risorse economiche per la sopravvivenza dello stabilimento. Il riavvio, inoltre, si basa su un netto miglioramento delle prestazioni ambientali grazie anche all’installazione dell’impianto di abbattimento degli NOx, SOx e delle polveri al camino della centrale termica. Nello specifico, i lavori si sono svolti e completati in coerenza con l’adozione delle migliori tecnologie disponibili richieste dal piano di ripartenza. Gli interventi hanno riguardato il ripristino del refrattario interno, del piano tubiere e la manutenzione di sistemi ausiliari essenziali a garantire una marcia stabile e sicura.

La riaccensione dell’Altoforno 1 rappresenta il risultato tangibile di un intenso lavoro di squadra, che coinvolge non solo Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria e le sue persone, ma anche le istituzioni governative e tutti i partner industriali"

Così è stata presentata la riapertura dell’Afo/1 dell’ex Ilva di Taranto e su questo tema il presidente della V Commissione, Michele Mazzarano ha avvertito l’esigenza di convocare in audizione tutti gli attori in grado di fornire un quadro più chiaro di quanto sta avvenendo sul territorio tarantino. Mazzarano ha sintetizzato che la vicenda - come è emerso nel corso delle audizioni - presenta delle divergenze e non può essere sottovalutata la preoccupazione che ha generato questa novità nella popolazione tarantina. Si tratta di un dossier complicatissimo che contiene varie istanze, ha spiegato Mazzarano, la tutela dell’ambiente, quella della salute e la salvaguardia del lavoro. “Tutte di pari dignità e rilevanza”.

Michele Mazzarano

Comprensibili le preoccupazioni derivanti dal cronoprogramma che immagina al 2027 l’entrata in funzione di i due forni elettrici. Legittime le preoccupazioni dei sindacati che valutano un male necessario la ripartenza quale unica strada per la transizione ecologica. Così come importante è verificare se si potrà abbattere il livello di cassintegrazione.

L’Ilva – ha ribadito Mazzarano – da sempre rappresenta interessi divergenti e spesso contrapposti e la politica dovrebbe provare a fare sintesi”.

L’assessora all’ambiente Serena Triggiani, d’altro canto ha sottolineato le sue preoccupazioni sulla riapertura di Afo1 e la necessità di non prescindere dal processo di decarbonizzazione e da quanto delineato nella sentenza della Corte europea in tema di ambiente. “La sentenza della Corte Europea – ha detto Mazzarano - non è filosofia, tutti gli attori in campo ne devono tenere conto“.

La Asl, l’ARPA e l’AReSS, intervenuti in Commissione, sono tutti in allerta. Saranno effettuati e anche intensificati i controlli

Renato Perrini

Per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini “chi prova a dividere i tarantini sull’ex Ilva non vuole bene alla città e al suo territorio. Lo dico in primis all’assessore all’ambiente, Serena Triggiani, che non sa cosa abbiamo vissuto sul piano personale, ambientale, occupazionale e politico negli ultimi 20 anni. Sono stati anni di contrapposizioni, di polemiche, di chiacchiere e di campagne elettorali vinte sulla pelle dei tarantini. Oggi, grazie al Governo Meloni, per la prima volta c’è un momento di unità fra commissari dell’azienda, rappresentanti sindacali e parti sociali e istituzioni. Tutti vogliamo la decarbonizzazione e tutti sappiamo che l’apertura del forno Afo1 a carbone non è da celebrarsi come una ‘festa’, ma come passaggio provvisorio per rimettere in produzione l’acciaieria e quindi portarla alla vendita.

Oggi in Commissione ambiente abbiamo anche avuto alcune parziali rassicurazioni, da parte dell’ARPA e dell’ARESS, sull’impatto dell’apertura dall’impianto sull’ambiente. Perché sia chiaro che la salute dei tarantini viene prima di tutto e tutti siamo chiamati a vigilare perché non venga superata la soglia dell’inquinamento previsto dalla legge.

Ma l’auspicio è che nessuno più faccia campagna elettorale sull’ex Ilva, strizzando l’occhio a questa o quella associazione o facendosi tirare dalla giacchetta da questo o quel politico".

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