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Il caso
02 Luglio 2024 - 18:28
Salvini con Melucci in occasione della recente visita a Taranto
Soltanto un mese fa, tra loro era stato il tempo dei sorrisi, per la "prima pietra" di quelle che dovranno essere le BRT, bus ultramoderni che dovrebbero rivoluzionare la terribile viabilità di Taranto. Ora è il tempo delle lettere.
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci si rivolge al ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un suo intervento affinché si adottino misure capaci di porre fine ad un vero e proprio “stato di isolamento” vissuto dal capoluogo ionico. «Da alcuni anni la disastrosa condizione in cui versa la rete di collegamenti di Taranto con il resto del Paese raggiunge il culmine soprattutto nei mesi estivi, quando puntualmente Trenitalia avvia lavori di ammodernamento che, in attesa di futuri ipotetici benefici a livello di tempi di percorrenza, nell’immediato sono in grado di arrecare all’utenza solo una quantità inimmaginabile di disagi», dice Melucci.
Domattina l’istanza sarà formulata attraverso una lettera ufficiale con cui si intende evidenziare come il recente avvio della stagione crocieristica stia confermando Taranto «meta particolarmente apprezzata da visitatori stranieri fra le località del Mediterraneo» e anche per questo si chiede «una adeguata rete di collegamenti ferroviari e, perché no, aerei». Ed invece «nulla di tutto questo», dicono da Palazzo di Città. «La “adeguata rete di collegamenti” si limita solo a quella ferroviaria, che quando è operativa mostra lacune non ammissibili nel XXI secolo. Raggiungere Taranto in treno rappresenta una vera e propria impresa, in particolar modo nel periodo estivo, quando scattano immancabili lavori di straordinaria manutenzione sulla tratta che porta a Roma. Una penalità scontata anche dai tarantini i quali, qualora volessero recarsi nella Capitale, devono essere consapevoli di non poter avere a disposizione alcun intercity, alcun Frecciarossa o Frecciabianca che consentano viaggi degni di tal nome. E tutto questo senza alternative che non spingano a spostarsi verso Bari o verso Brindisi, due città dalle quali oltre a partire i treni decollano pure gli aerei».
Nella lettera a Salvini, il sindaco si chiede «come si fa a considerare “strategica” una città che non vede partire treni e che, pur avendo un’aerostazione dotata di tutti i requisiti per entrare in attività, non può far volare aerei. Insomma, è tutt’altro che un bel biglietto da visita in vista delle grandi manifestazioni sportive internazionali che il capoluogo ionico, a partire dal prossimo anno, ospiterà in qualità di “Città Europea della Sport” (2025) e come sede dei XX Giochi del Mediterraneo (2026)».
Melucci parla di «sfregio» alle «potenzialità e vocazioni» di Taranto. Vedremo quale sarà la risposta di Salvini, dopo l'intesa che pareva esserci in occasione della tappa in riva ai Due Mari del ministro per le BRT.
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