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Il dibattito
14 Marzo 2025 - 10:09
Pietro Lospinuso
Il centrodestra è in agitazione a proposito del ruolo e delle alleanze in vista delle elezioni comunali di Taranto. L'ex consigliere regionale Pietro Lospinuso, figura storica del centrodestra tarantino, fa seguito al commento del nostro giornale ("L'irresistibile inconsistenza del centrodestra") pubblicato nei giorni scorsi. Ecco il suo intervento:
di Pietro Lospinuso
A cosa è servita, da parte del centrodestra, la sfiducia a Melucci?
È una domanda legittima che molti cittadini afferenti a quest'area politica si pongono.
In realtà, non solo i sostenitori del centrodestra si interrogano su questo punto, ma anche i numerosissimi cittadini che, alle ultime comunali, hanno scelto di non votare.
Persino gli elettori del centrosinistra, giustamente delusi da un’amministrazione tra le più inconcludenti, si chiedono il motivo di tale decisione.
La risposta più evidente a questo quesito potrebbe sembrare quella secondo cui il centrodestra, coerentemente con la propria opposizione alle due amministrazioni Melucci, ha sfiduciato il Sindaco per proporre alla città di Taranto un nuovo modello amministrativo, in discontinuità e alternativo alle precedenti esperienze fallimentari.
Un modello capace di spazzare via un'epoca in cui nulla aveva a che fare con la vera politica, quella capace di valorizzare competenze e merito, che affrontasse e contribuisse a risolvere le problematiche e le emergenze che da anni incombono su Taranto, piuttosto che il mercato delle vacche per gli incarichi di giunta e nelle aziende municipalizzate, che diventavano oggetto di trattativa tra i consiglieri comunali che dovevano, con il loro voto, assicurare la maggioranza.
Abbiamo assistito a metodi che richiamano un “Basso Impero”, in netto contrasto con la storia di Taranto, capitale industriale del sud Italia, della Marina Militare e seconda città della Puglia.
Cosa fa ora il centrodestra?
Piuttosto che presentarsi con una proposta chiara, alternativa e innovativa rispetto al sistema e alla storia amministrativa vissuta dalla città di Taranto con le giunte Melucci, si apre a coloro che hanno condiviso questo sistema, che hanno avuto responsabilità e hanno determinato scelte discutibili affidando loro addirittura la guida della coalizione che dovrebbe rappresentare l'alternativa alla stagione politica appena conclusa.
Sembra quasi che il problema riguardi esclusivamente Rinaldo Melucci, come se quest’ultimo fosse il solo responsabile di tutti i problemi, mentre invece un’analisi seria dovrebbe coinvolgere anche chi lo ha supportato, suggerendo o forse addirittura determinando e condizionando le sue scelte.
Non solo alcuni partiti del centrodestra, come riportato da diverse testate, hanno spalancato le proprie liste a questi "profughi della politica" (termine coniato dal Direttore di Taranto Buonasera), ma sembrerebbero orientati a rinunciare a proporre un candidato sindaco espressione della coalizione di centrodestra per offrirla a quella componente civica della maggioranza Melucci in gran parte eletta in liste che facevano parte della maggioranza di centro sinistra di Melucci.
Un capolavoro politico, un film già visito che determinò la rielezione di Melucci.
Ci tengo a sottolineare che nulla di personale è rivolto ai nomi che circolano; si tratta di persone stimabili e rispettabili.
Tuttavia, il problema rimane di natura politica.
È il centrodestra in grado di esprimere una propria linea e un programma alternativo rispetto a quello che abbiamo conosciuto finora?
Nel comunicato diffuso dalle forze di centrodestra e dalla nutrita pattuglia di civici disposti a trasferire "armi e bagagli" da Melucci al centrodestra, si legge che l’incontro è stato positivo e che hanno discusso del “futuro della città e del programma futuro”.
In sostanza, circostanza perlomeno singolare, coloro che hanno avuto un ruolo e scritto la storia nel recente passato della città di Taranto contribuiranno a scrivere il suo futuro.
Al Danno, la Beffa:
Partiti come il PD e il Movimento 5 Stelle, che sono stati i più stretti sostenitori di Melucci, si presentano ora come protagonisti della discontinuità, opponendosi a qualsiasi forma di collaborazione politica.
Nel contempo, il centrodestra rischia di apparire come il continuatore di quell’esperienza che ha sempre combattuto negli ultimi sette anni.
A mio modestissimo parere - ma questa è anche la convinzione di molti cittadini - il centrodestra deve prendere seriamente in considerazione, mentre è ancora in tempo, la possibilità di guidare un progetto politico autenticamente alternativo e innovativo.
Un progetto che privilegi competenze e merito, che metta in campo le migliori risorse della comunità, fondamentali per affrontare le emergenze attuali della città di Taranto, piuttosto che affidarne la conduzione a soggetti che hanno condiviso la responsabilità politica dell’amministrazione uscente.
Il centrodestra dispone di competenze valide, ma nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo interno, sarebbe opportuno considerare la candidatura di una figura proveniente dalla società civile, priva di legami con un’amministrazione comunale sfiduciata dai consiglieri e, ancor più, dai cittadini.
Questa scelta permetterebbe di sgombrare il campo da inciuci che, in passato, hanno comportato costi elevati per il centrodestra.
L’esperienza Melucci ci ha insegnato che non serve a nulla avere una maggioranza numerica se, la stessa, non sia anche una maggioranza politica.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!
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