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Sanità
20 Settembre 2024 - 06:10
Pronto Soccorso
Si è parlato delle criticità dei Pronto soccorso in terra jonica, sulla base della richiesta di audizione di Renato Perrini (capogruppo di Fratelli d’Italia), nel corso della recente riunione della III Commissione Regionale. «Sul territorio della provincia di Taranto sono presenti quattro servizi di Pronto Soccorso – ha detto Perrini - ubicati a Taranto presso il presidio ospedaliero centrale “SS. Annunziata”, a Manduria presso il presidio ospedaliero “M. Giannuzzi”, a Martina Franca presso il presidio ospedaliero “Valle d’Itria” ed a Castellaneta presso il presidio ospedaliero “San Pio”. Il Santissima Annunziata di Taranto è l’unico Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) per tutto il Comune capoluogo e, per tale ragione, il suo Pronto Soccorso deve gestire anche diversi accessi provenienti dagli altri analoghi servizi della provincia».
Il consigliere ha ribadito che, a suo avviso, una soluzione potrebbe essere la riapertura del pronto soccorso del Moscati, che potrebbe assorbire tutti i casi non gravi, alleggerendo l’afflusso al Santissima Annunziata: «I pronto soccorso del Santissima Annunziata di Taranto, di Manduria, di Castellaneta e di Martina Franca sono in una situazione a dir poco drammatica, tenuto conto che quest’ultimo copre un’utenza molto vasta con pazienti provenienti dai Comuni delle vicine province di Bari e Brindisi. Il responsabile dei Ps, il dott. Turco, è stato chiaro: 65.000 accessi sono un carico lavorativo assurdo su un organico di 24 medici. A peggiorare la situazione è senza dubbio il ricorso improprio ai Ps da parte dei codici bianchi, verdi e azzurri che potrebbero essere assistiti in altre strutture sanitarie: io ho sempre proposto la riapertura del Ps dell'ospedale Moscati, chiuso solo per una volontà politica che ha danneggiato il territorio». Perrini ha evidenziato anche «il grido di allarme delle organizzazioni sindacali che hanno auspicato una cabina di regia fra i responsabili del 118, quelli del Pronto soccorso e i sindacati, lamentando anche un corto circuito nella comunicazione. Per questo motivo ho chiesto che ci sia un’audizione ad hoc anche su questo».
Renato Perrini
Sul “caso Taranto” anche Enzo Di Gregorio (Partito Democratico) ha ricordato le sue proposte operative per spostare sui Punti di primo intervento i casi meno urgenti, che però non hanno ottenuto risposte. «Taranto ha bisogno di interventi urgenti in campo sanitario. Sulla vicenda delle lunghe attese al Pronto soccorso da oltre due anni ho avanzato all’Asl di Taranto precise proposte operative a costo zero per spostare sui Punti di primo intervento i casi meno urgenti. Finora, incomprensibilmente, non ho ricevuto risposte. Eppure, statistiche alla mano, i casi meno urgenti gravano per oltre l’80% sul volume totale degli accessi al Pronto soccorso» ha dichiarato l’esponente dem, per poi proseguire: «l’altro argomento discusso ha riguardato la proroga della graduatoria del concorso per gli ausiliari di Sanitaservice in scadenza il prossimo 18 ottobre. I sindacati chiedono la proroga di tre anni in previsione dell’apertura del nuovo ospedale San Cataldo».
Enzo Di Gregorio
«La soluzione dell’importante problema delle interminabili attese al Pronto Soccorso non può non passare attraverso il superamento della grave ingiustizia nei confronti di Taranto generata dal rapporto tra abitanti e Pronto Soccorso, che vede il capoluogo jonico in una posizione di estremo svantaggio rispetto alle altre province» sono state le parole del consigliere regionale Michele Mazzarano nel corso dell’audizione sul Pronto Soccorso di Taranto. Lo stesso Mazzarano ha illustrato i dati estratti dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1119 dello scorso 31 luglio sul riordino ospedaliero: «Taranto ha un rapporto di 186.798 abitanti per Pronto Soccorso, Bari 79.053 abitanti per Pronto Soccorso, Lecce 94.434 abitanti per Pronto Soccorso. A peggiorare questi numeri un’altra considerazione: alcune prestazioni sono disponibili, su tutto il territorio jonico, solo presso il Pronto Soccorso di Taranto, quindi il rapporto diventa ancora più pesante dovendo il Santissima Annunziata rispondere alla richiesta degli utenti di tutta la provincia. Un rapporto quindi che sale a circa 500mila abitanti per Pronto Soccorso. Si tratta di fatti concreti di cui i piani ospedalieri devono tenere conto e su cui la politica regionale deve interrogarsi prima di parlare di altre questioni specifiche, come di codici che indicano l’urgenza delle prestazioni. Per questa ragione, è assolutamente necessario che ci sia un secondo Pronto Soccorso. È doveroso affrontare prima di tutto questo, che è un tema di giustizia, per invertire finalmente la marcia e modificare la percezione pubblica della sanità che oggi è decisamente negativa».
Michele Mazzarano
La constatazione delle difficoltà del Pronto Soccorso di Taranto è stata evidenziata anche dai sindacati e dal Coordinatore Pronto Soccorso della ASL di Taranto Giuseppe Turco, che però ha segnalato non solo carenze organiche ma soprattutto organizzative, a cominciare dalla distribuzione degli accessi, che vengono concentrati in modo inspiegabile sempre verso gli stessi presidi. La dirigente Caroli ha spiegato che il problema è sul tavolo del dipartimento e che – come è noto – riguarda non solo Taranto o la Puglia. «Stiamo studiando soluzioni organizzative, con i direttori dei Ps, le organizzazioni sindacali e il personale medico e infermieristico, per implementare modelli più efficienti sperimentati anche in altre regioni. Ma non si può dimenticare che oltre al pronto soccorso deve funzionare anche tutto quello che c’è dietro, le radiologie, le cardiologie, l’interventistica e non solo».
«La situazione dei Pronto soccorso a Taranto, così come nelle altre province pugliesi, va affrontata con la massima urgenza. Chiederemo i dati aggiornati sulla dotazione di medici, infermieri e oss nella provincia ionica, così da poter avere un dato reale e capire come intervenire a breve termine» ha dichiarato il capogruppo del M5S Marco Galante.
Marco Galante
«In audizione in Commissione Sanità è stato detto dell’avvio di un tavolo in Dipartimento con le organizzazioni sindacali di categoria, proprio per riorganizzare il sistema assieme a chi tutti i giorni è in prima linea. Importante è l’accordo integrativo raggiunto con i Medici di Medicina Generale che prevede maggiori fondi per i medici che si aggregano nelle AFT, aggregazioni che diventeranno parte integrante del nuovo modello di assistenza territoriale previsto nelle Case di Comunità, Ospedali di Comunità e nelle COT realizzati con i fondi del PNRR. Solo con il potenziamento della sanità sul territorio potremo ridurre gli accessi impropri ai Pronto Soccorso e migliorare la qualità dell’offerta sanitaria. Così come fondamentale è la figura dell’infermiere di famiglia, prevista nel DM 77 per lo sviluppo del nuovo modello dell’assistenza territoriale. Le Centrali Operative Territoriali avranno una gestione quasi esclusivamente affidata al personale infermieristico. Parliamo di professionisti con competenze avanzate da un punto di vista organizzativo e gestionale, e un ruolo di coordinamento tra ospedale, territorio, assistenza domiciliare, ambiti e distretti sociosanitari. Riusciremo in questo modo a ridurre ricoveri inappropriati e gli accessi ai pronto soccorso dei codici bianchi e verdi e a migliorare la qualità della vita dei cittadini con patologie croniche, di conseguenza avremo riduzioni dei tempi di attesa, come successo nelle altre Regioni», ha continuato Galante.
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