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Cozze&Bonifiche

Per uscire dall’emergenza serve programmazione e una cabina di regia

Le proposte lanciate da Angelo Cannata (Pd)

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

La crisi che sta vivendo il settore della mitilicoltura ionica è così pesante da mettere a rischio la sopravvivenza di una delle storiche attività produttive della città di Taranto e della sua economia. Come affermato negli ultimi giorni  dall’assessore regionale Donato Pentassuglia e dal commissario delle bonifiche Vito Felice Uricchio, “serve mettere in campo tutti gli sforzi per affrontare l’emergenza caldo”. E fa bene l’onorevole Ubaldo Pagano a chiedere che il Ministro Francesco Lollobrigida, finora rimasto in assordante silenzio, si decida a intervenire con misure di sostegno ai produttori e magari con qualche proposta di più lungo respiro.

E’ l’ora di dare risposte di dimensione strategica, e con un impegno corale, riguardo ai destini del settore. L’emergenza dettata dai cambiamenti climatici impone sicuramente interventi immediati di supporto a imprese e lavoratori. Ma il riscaldamento delle acque rischia di non fermarsi a questi mesi. Occorre dunque, come reclamano molti operatori, una programmazione pluriennale capace di affrontare le trasformazioni in atto e un sistema in rete di rilevazione dei parametri oceanografici presenti nei nostri mari in grado di dialogare sotto una unica regia.

I cambiamenti climatici impongono un rinnovamento delle pratiche produttive e sagge politiche di supporto alle transizioni. In risposta a queste sfide, il settore deve essere sostenuto a puntare sull’innovazione tecnologica e su un approccio sostenibile per salvaguardare la produzione, mantenendo alta la qualità del prodotto e preservando l’ambiente marino.

Sono già in atto collaborazioni con importanti Centri di ricerca e Università e molto può essere d’aiuto quanto prodotto, pur lentamente, dal 2017 ad oggi dalle cabine di regia avviate da precedenti governi e commissari alle bonifiche che si sono succeduti.

Occorre anche che l’amministrazione comunale colmi i ritardi sulla mancata approvazione del piano comunale delle coste, strumento urbanistico di cui non si può continuare a ignorarne l’utilità. Perché il nostro territorio ha bisogno di soluzioni stabili mirate ai numerosi bisogni che la categoria da tempo sollecita: individuazione di aree di stoccaggio, definizione di punti sbarco per garantire la certificazione della filiera mitilicola, ma anche la possibilità di avanzare proposte concrete per l’avvio e il sostegno di una policoltura integrata.

Comune, Regione Puglia e Governo devono garantire fondi e incentivi a sostegno della filiera agroalimentare in continuità con l’idea di rigenerazione territoriale più verde e rispettosa dell’ambiente rivendicata da più parti nella comunità ionica.

La mitilicoltura tarantina ha una lunga tradizione che affonda le radici nella cultura e nella storia della città. È riuscita a resistere anche agli impatti generati dagli insediamenti industriali. Rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia di Taranto, generando occupazione diretta e indiretta per migliaia di persone. Ora non deve essere lasciata sola e deve essere messa nella condizioni di affrontare le sfide che il nostro tempo pone. Un rilancio attraverso politiche di sostenibilità e innovazione, con un ampio sguardo, garantirà non solo la sopravvivenza di un’attività millenaria, ma anche la sua prosperità futura, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo una maggiore resilienza agli effetti del cambiamento climatico.

Angelo Cannata - coordinatore segreteria cittadina Pd Taranto

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