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Cozze&Bonifiche
14 Settembre 2024 - 08:00
L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini
La crisi che sta vivendo il settore della mitilicoltura ionica è così pesante da mettere a rischio la sopravvivenza di una delle storiche attività produttive della città di Taranto e della sua economia. Come affermato negli ultimi giorni dall’assessore regionale Donato Pentassuglia e dal commissario delle bonifiche Vito Felice Uricchio, “serve mettere in campo tutti gli sforzi per affrontare l’emergenza caldo”. E fa bene l’onorevole Ubaldo Pagano a chiedere che il Ministro Francesco Lollobrigida, finora rimasto in assordante silenzio, si decida a intervenire con misure di sostegno ai produttori e magari con qualche proposta di più lungo respiro.
E’ l’ora di dare risposte di dimensione strategica, e con un impegno corale, riguardo ai destini del settore. L’emergenza dettata dai cambiamenti climatici impone sicuramente interventi immediati di supporto a imprese e lavoratori. Ma il riscaldamento delle acque rischia di non fermarsi a questi mesi. Occorre dunque, come reclamano molti operatori, una programmazione pluriennale capace di affrontare le trasformazioni in atto e un sistema in rete di rilevazione dei parametri oceanografici presenti nei nostri mari in grado di dialogare sotto una unica regia.
I cambiamenti climatici impongono un rinnovamento delle pratiche produttive e sagge politiche di supporto alle transizioni. In risposta a queste sfide, il settore deve essere sostenuto a puntare sull’innovazione tecnologica e su un approccio sostenibile per salvaguardare la produzione, mantenendo alta la qualità del prodotto e preservando l’ambiente marino.
Sono già in atto collaborazioni con importanti Centri di ricerca e Università e molto può essere d’aiuto quanto prodotto, pur lentamente, dal 2017 ad oggi dalle cabine di regia avviate da precedenti governi e commissari alle bonifiche che si sono succeduti.
Occorre anche che l’amministrazione comunale colmi i ritardi sulla mancata approvazione del piano comunale delle coste, strumento urbanistico di cui non si può continuare a ignorarne l’utilità. Perché il nostro territorio ha bisogno di soluzioni stabili mirate ai numerosi bisogni che la categoria da tempo sollecita: individuazione di aree di stoccaggio, definizione di punti sbarco per garantire la certificazione della filiera mitilicola, ma anche la possibilità di avanzare proposte concrete per l’avvio e il sostegno di una policoltura integrata.
Comune, Regione Puglia e Governo devono garantire fondi e incentivi a sostegno della filiera agroalimentare in continuità con l’idea di rigenerazione territoriale più verde e rispettosa dell’ambiente rivendicata da più parti nella comunità ionica.
La mitilicoltura tarantina ha una lunga tradizione che affonda le radici nella cultura e nella storia della città. È riuscita a resistere anche agli impatti generati dagli insediamenti industriali. Rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia di Taranto, generando occupazione diretta e indiretta per migliaia di persone. Ora non deve essere lasciata sola e deve essere messa nella condizioni di affrontare le sfide che il nostro tempo pone. Un rilancio attraverso politiche di sostenibilità e innovazione, con un ampio sguardo, garantirà non solo la sopravvivenza di un’attività millenaria, ma anche la sua prosperità futura, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo una maggiore resilienza agli effetti del cambiamento climatico.
Angelo Cannata - coordinatore segreteria cittadina Pd Taranto
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