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Lido Silvana

«Ci sentiamo abbandonati»

La conferenza stampa del Comitato di Difesa e Qualificazione del Bosco Caggioni

La conferenza stampa del Comitato di Difesa e Qualificazione del Bosco Caggioni

La conferenza stampa del Comitato di Difesa e Qualificazione del Bosco Caggioni

Hanno incontrato la stampa, ieri, per illustrare la situazione “post incendio” dal punto di vista dei residenti. Sono stati i rappresentanti del Comitato di Difesa e Qualificazione del Bosco Caggioni a far riaccende i riflettori su Lido Silvana.

A coordinare i lavori il vicepresidente, Alessia Gira: «Abbiamo sentito l’esigenza di convocare questa conferenza stampa al fine di informare su quanto accaduto a seguito dell’incendio del 30 Luglio scorso, qui a Lido Silvana. E’ trascorso meno di un mese e purtroppo le opere messe in campo per la pulizia e il recupero dei luoghi vanno ancora a rilento. Noi vogliamo stigmatizzare l’operato e l’azione svolta dalle amministrazioni locali negli ultimi 20 anni, perché oggi come 23 anni fa , ci siamo trovati ad affrontare questa situazione in totale solitudine e abbandono.  Qui non si tratta di “allarmismi e inutili psicosi” come ha affermato il Sindaco di Pulsano in un suo comunicato stampa, ma del diritto dei residenti e villeggianti di conoscere le condizioni di salubrità dell’ambiente circostante. Proprio per questo motivo, per la necessità di informazione, il Comitato sin da subito - il 4 agosto - si è adoperato contattando tutti gli enti preposti al controllo e alla vigilanza del territorio per avere conoscenza dello stato dell’ambiente in cui tutti abitiamo, passeggiamo, respiriamo, andiamo al mare e viviamo all’aria aperta. Le risposte lentamente stanno arrivando, ma non sono esaustive ed è per questo che noi siamo qui oggi, per raccontare, chiedere ed informare».

E’ stato quindi il il presidente Mino De Marco a sviscerare diversi punti, cominciando dalla “via del fuoco”: «Tutto questo è accaduto perché l’area è caratterizzata da molti terreni da bonificare e pulire. Il Comune di Pulsano non si è mai attivato in questi anni per dare esecuzione delle Ordinanze, con il risultato che ci sono terreni, alberi da pulire o addirittura da abbattere. Su questa tematica il Comune si è sempre celato dietro un classico “non ci sono soldi”, una frase che oggi non è più ammissibile, perché siamo in una situazione di pericolo, ed è proprio per questo motivo che il Comune deve rivolgersi alla Regione, di concerto con la protezione civile e le guardie forestali».

In merito al piano di evacuazione, «la situazione in cui ci siamo trovati per la seconda volta, nuovamente ci porta a riflettere su un’altra tematica importantissima, ovvero sulla mancanza di un piano di evacuazione, infatti nell’occasione del 30 luglio scorso, i residenti sono stati evacuati sotto vento, senza gestione dell’esodo nè avviso ai residenti. Ancora una volta in solitudine ed autonomia».

Quindi, la gestione del post-incendio. Per De Marco «alla data odierna ancora non si è a conoscenza di quanto sarà fatto e delle azioni che sono state introdotte da chi di competenza in riferimento alla pulizia del residuo dell’incendio e non solo nella casa del privato bruciata (che si stanno attivando in autonomia), ma anche  in tutte le aree a bosco, del sottobosco e dell’area Torrente Canedde, poiché non possiamo pensare che la natura da sola faccia il suo percorso di rinascita. Ancora, in merito alla situazione amianto la vicenda è confusa, ci sono ritardi e una mancata informazione. A sintesi di tutto questo, gli obiettivi a breve termine che sarà necessario raggiungere, prevedono, la gestione della situazione di pericolo degli incendi boschivi, la redazione di un Piano di evacuazione, la pulizia del residuo post incendio, l’informazione della cittadinanza sullo stato delle operazioni che il comune ha messo in atto per il recupero ambientale della zona. Obiettivi a lungo termine che vogliamo raggiungere, dopo aver risolto le criticità legate all’incendio» ha quindi aggiunto il presidente, sono «la necessità del decentramento dei servizi pubblici: Presidio fisso nel periodo estivo (maggio/ settembre) della Polizia Municipale e dei vigili del fuoco. La zona ha necessità di essere riqualificata e rivitalizzata, c’è necessità di una ricognizione di tutti i terreni pseudo-abbandonati, che possono essere ceduti anche temporaneamente e piantumati, riconvertiti in giardini pubblici o ipotizzare dei percorsi ciclo pedonali. Le azioni sono varie, ma necessitano di un punto di partenza».

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