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L'analisi
11 Agosto 2024 - 06:00
Quel che resta dell'Eden Park
La scorsa settimana, Lido Silvana, una delle località più suggestive del litorale tarantino, è stata teatro di un devastante incendio boschivo che ha ridotto in cenere decine di ettari di macchia mediterranea. L'evento ha suscitato un'ondata di indignazione e preoccupazione tra i residenti e le autorità locali, riportando alla mente un analogo tragico episodio avvenuto vent'anni fa, quando un rogo di proporzioni ancora maggiori distrusse un'ampia porzione di territorio. La legge quadro sugli incendi boschivi (L. 21 novembre 2000, n. 353) assegna alle Regioni la responsabilità della pianificazione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi. Ogni Regione dovrebbe redigere e aggiornare annualmente un piano triennale che preveda: Una mappatura dettagliata delle aree boschive e degli obiettivi da proteggere; Una cartografia aggiornata con le mappe tematiche e i dati sugli incendi degli ultimi cinque anni; Un modello organizzativo che delinei le strutture operative e le risorse disponibili, inclusi accordi con enti locali e privati; Un'analisi storica dei dati sugli incendi boschivi passati per migliorare le strategie di prevenzione. Cos’è mancato? La manutenzione e la pulizia dei boschi, la creazione di strisce tagliafuoco e l'implementazione di sistemi di ricognizione e sorveglianza, spesso carenti o inesistenti. Proprio questo: la mancanza di prevenzione e la scarsa gestione del territorio lasciano spazio a disastri che potrebbero essere evitati.
A dire il vero, la Regione Puglia si è attivata facendo il suo dovere. Infatti, dal gennaio di quest’anno, con BURP n. 3 del 08/01/2024 dal titolo “Attività e interventi necessari per il contrasto degli incendi boschivi”, ha individuato le buone pratiche per evitare gli incendi. Anche la Protezione Civile regionale è stata chiamata in causa. Infatti, una successiva delibera del Dirigente regionale (25/01/2024 n. 12) intitolata “Interventi per la riduzione del pericolo di incendi boschivi” proponeva alle comunità di presentare progetti per la “Selezione di proposte progettuali volte alla previsione, prevenzione e contrasto al rischio di incendi”. Ma i Comuni hanno fatto il loro dovere? Sembrerebbe proprio di no. Ricordiamo che solo 9 Comuni della provincia su 29 hanno presentato progetti di prevenzione potendo usufruire dei finanziamenti. Tra questi, purtroppo, non compare il Comune di Pulsano. La comunità pulsanese è comprensibilmente scossa e arrabbiata. Residenti e turisti si chiedono come sia possibile. "Sembra che la classe politica e i dirigenti non abbiano imparato nulla dagli incendi passati," afferma un residente, "Siamo stanchi di vedere il nostro territorio bruciare ogni estate." Queste reazioni fanno ben comprendere che le azioni messe in atto dagli amministratori siano ex post e non ex ante. L'incendio di Lido Silvana è l'ennesimo campanello d'allarme che non possiamo permetterci di ignorare. È urgente che gli amministratori del territorio, con i dirigenti competenti, mettano in atto tutte le misure previste dalla legge, investendo nella prevenzione e nella gestione del territorio, e che la comunità intera collabori per proteggere il nostro patrimonio naturale.
Dario de Grecis Bellone
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