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21 Luglio 2024 - 06:15
Palmisano, Pilato, Chyurlia
Nell’Olimpiade che ha il volto di Marianne, icona laica di Francia, tre regine verranno da Taranto e dal suo territorio. Antonella Palmisano, Benedetta Pilato, Roberta Chyurlia: storie, sport, caratteri diversi. Venerdì prenderanno il via i Giochi Olimpici di Parigi 2024 e loro tre puntano ad essere grandi protagoniste.
Marianne, icona di Paris 2024
Regina nella regina degli sport, l’atletica leggera, la mottolese Antonella Palmisano punta ad un secondo, storico trionfo. Lei, che nella difficile disciplina della marcia gareggia con un colorato fiore di feltro in testa, realizzato dalla mamma, ha vinto l’oro a Tokyo. Sfiorato il podio ai Mondiali di Pechino nel 2015 e ai Giochi Olimpici di Rio nel 2016, i Giochi del post pandemia sono per adesso il punto più alto della sua carriera. Nel 2023 sulle strade di Budapest ha vinto un secondo bronzo iridato, mettendosi alle spalle una delicata operazione all’anca sinistra. Dall’autunno dello stesso anno è allenata dal marito ed ex collega del “tacco e punta” Lorenzo Dessi, sotto la cui guida a Parigi 2024 vuole difendere il titolo a cinque cerchi ottenuto in Giappone. Recentissimo è l’oro europeo vinto allo Stadio dei Marmi di Roma: «Sono contenta del mio percorso, quest’anno me la sono goduta da marzo in poi tutti i giorni, ho trovato il piacere di allenarmi. Ringrazio il mio coach, mio marito, e tutto il mio team. Mi hanno spronato ogni giorno per questo risultato di squadra. Questa medaglia mi mancava. Ero un po’ triste perchè si parlava poco della marcia e mi sono detta di voler fare un bel risultato anche per questo motivo. L’Italia è una squadra forte e lo stiamo dimostrando. Ora si prova a vincere Parigi» le parole nel dopo gara.
Con l’auspicio di salire anche sul trono francese, già Regina di Spagna è stata da poco incoronata Benedetta Pilato. La nuotatrice tarantina ha trascinato l’Italia nell’ultima giornata della seconda tappa del Mare Nostrum Swim Tour a Barcellona. Pilato ha dominato i 50 rana, la categoria che predilige. Dopo essere scesa sotto i 30” in batteria, si è confermata davanti a tutte in finale con 30”06. Dietro di lei la 21enne americana del Nord Carolina Skyler Alexandra Smith con 30”69 e al terzo posto la giapponese Reona Aoki in 30”89. Pilato, 19 anni, vice campionessa europea - oggi tesserata per Fiamme Oro e CC Aniene, allenata da un anno a Torino da Antonio Satta, terza ai mondiali di Doha 2024 e Fukuoka 2023, argento a Budapest 2022 - al mattino ha nuotato in 29”89, a cinquantanove centesimi dal suo record italiano di 29”30 stabilito in semifinale agli Europei di Budapest 2021. Un tempo che è stato mondiale fino al 29”16 siglato dalla lituana Ruta Meilutyte in finale a Fukuoka 2023. E’ stata la prima nuotatrice italiana a qualificarsi per i Giochi 2024. In occasione della finale dei 100 rana dei Campionati italiani in vasca corta di Riccione nel novembre 2023, Benny ha chiuso in 1’05”80, due decimi in meno rispetto al tempo limite richiesto per partecipare alle prossime Olimpiadi.
Non gareggerà ma avrà comunque un ruolo di primissimo piano nel judo Roberta Chyurlia. Una regina d’Oriente, verrebbe da dire. Figlia d’arte - i suoi genitori sono Tonino Chyurlia, arbitro alle Olimpiadi del 2000 e del 2004, ed Erminia Zonno, dirigente sportiva Fijlkam per oltre un ventennio - dal 2003 ha cominciato la carriera arbitrale. «Avendo deciso di non competere più a livello nazionale - ha raccontato - io ed alcuni amici della mia regione con i quali condividevo la passione per il Judo, quasi per scommessa, decidemmo di iscriverci al corso di formazione per ufficiali gara che il Comitato Regionale aveva organizzato. A fine anno sostenemmo e superammo l’esame regionale. Non avrei pensato che tutto questo avrebbe davvero cambiato la mia vita… Difatti, non solo in quell’anno iniziava la mia carriera arbitrale, ma in quello stesso corso incontrai Riccardo, l’uomo che sarebbe diventato, da lì a poco, mio marito. Da lì man mano che mi inoltravo nel percorso, cresceva la mia consapevolezza che tutto questo, iniziato come una avventura, giorno dopo giorno si era trasformata in tutto ciò che più desideravo fare nella vita! Sebbene la difficoltà del percorso richiedesse tutte le mie energie e la massima professionalità possibile, sapevo di poter contare su quello che ancora oggi considero il miglior mentore che si possa desiderare: mio padre, già da anni arbitro mondiale, che ben presto si trasformò, oltre che da punto di riferimento familiare, nell’esempio professionale da seguire. Lui non mi ha mai spinto a perseguire la carriera arbitrale anzi, più volte in diversi momenti del mio percorso, ha messo alla prova la mia reale voglia di farlo».
Roberta diventa arbitro di livello internazionale, con le convocazioni a ben otto Campionati del Mondo, sette Campionati Europei sino a giungere alla convocazione ai Giochi Olimpici di Tokyo che la consacrano prima donna italiana ad officiare i Giochi Olimpici. Questa sua brillante carriera la porta ad ottenere un altro primato con l’assegnazione da parte della Federazione Europea di Judo del Premio di Miglior Arbitro Donna d’Europa nel 2017, 2018, 2019 e 2023. Ora è alla sua seconda Olimpiade, nominata dalla Commissione Arbitri della Federazione Internazionale di Judo ed inserita tra i migliori 16 arbitri al mondo selezionati ai Giochi di Parigi 2024.
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