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Il personaggio
14 Marzo 2024 - 10:00
Elisabetta Belloni
Suo padre, Giorgio Belloni, da ingenere realizzò il progetto del Ponte Punta Penna. Lei, con una mossa a sorpresa da parte di Giorgia Meloni, è stata scelta per il delicatissimo ruolo di sherpa del G7/G20, incarico che rivestirà restando a capo del Dis. Elisabetta Belloni prenderà il posto di Luca Ferrari, destinato all’ambasciata a Tel Aviv, sede cruciale nel pieno del conflitto tra Israele e Hamas. L’annuncio è arrivato con una nota di Palazzo Chigi in cui si anticipava che al prossimo Consiglio dei ministri, “in considerazione della proposta di destinazione a Tel Aviv dell’ambasciatore Ferrari, l’ambasciatrice Belloni sarà nominata come Sherpa G7/G20 del presidente del Consiglio, permanendo nell’attuale incarico di Capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza”.
La scelta di affidare a Belloni quel ruolo, ha tenuto a precisare Meloni, “non è un tema di sicurezza, ma, avendo destinato lo sherpa dedicato a una sede molto delicata, siamo partiti da una persona che ha una grande esperienza su questa materia, perché siamo già nell’anno del G7. È un fatto di facilità del lavoro”. A capo del Dis dal maggio del 2021, 66 anni a settembre, prima donna a ricoprire l’incarico di segretario generale della Farnesina, già finita nel totonomine al Quirinale quando poi venne riconfermato Sergio Mattarella, Belloni è in scadenza il 25 maggio. Di lei si era parlato nei mesi scorsi anche come possibile consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, dopo le dimissioni dell’ambasciatore Francesco Talò per la vicenda dello scherzo telefonico alla premier di due comici russi. Alla fine era stato scelto l’allora ambasciatore in Tunisia, Fabrizio Saggio, cui è stato assegnato anche il coordinamento della struttura che si occupa del Piano Mattei. Si tratta di “una scelta irrituale”, commenta un alto diplomatico, sottolineando come susciti “perplessità la commistione tra il ruolo di diplomatico e quello di responsabile dell’intelligence”, senza contare “il precedente che verrebbe a crearsi, per cui un domani si potrebbe nominare sherpa anche qualcuno fuori dalla carriera diplomatica”.
“Non vedo il caso, Belloni è una persona di grande spessore, la sua nomina è un modo per rafforzare l’attività e l’impegno della presidenza del Consiglio per il G7”, secondo il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, secondo cui “è normale che si costruiscano delle strutture più forti” durante questo anno e in vista del vertice di Borgo Egnazia. “Sicuramente Belloni accompagnerà al meglio Giorgia Meloni in questa azione di guida del G7, in un momento che è straordinario, con due guerre e mentre è in corso una riproposizione dei blocchi alle Nazioni Unite”, le parole di Cirielli all’agenzia Adnkronos. Il Vertice dei G7 si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno 2024. L’evento vedrà la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, oltre al Presidente del Consiglio Europeo e alla Presidente della Commissione Europea in rappresentanza dell’Unione Europea. Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla Nazione che detiene la presidenza di turno: Meloni vorrebbe portare a Borgo Egnazia il controverso presidente dell’Argentina, Javier Milei. La struttura di Savelletri è conosciutissima dal jet set internazionale e tra gli eventi che lì sono stati celebrati anche uno, mondanissimo, come il matrimonio della figlia di Pramod Agarwal. “La scenografia si sublimò anche con la presenza di una coppia di elefanti per dare un tocco di asiatico alle feste tra i muretti a secco, piatti di orecchiette o di fave e cicorie” scrive il Foglio aggiungendo che “le bomboniere furono realizzate da un artigiano di Grottaglie: un pumo, bocciolo ben augurante ricoperto di oro zecchino. Il budget finale, secondo alcune indiscrezioni, fu di svariati milioni di euro”.
Tornando al più serioso G7, il Gruppo dei Sette (G7) è un forum informale che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Al Gruppo partecipa anche l’Unione Europea, rappresentata ai vertici dal Presidente del Consiglio Europeo e dal Presidente della Commissione Europea. Il Gruppo è stato istituito come piattaforma di cooperazione economica e finanziaria in risposta alla crisi energetica del 1973. Il primo vertice dei Capi di Stato e di Governo si è tenuto nel 1975 a Rambouillet, in Francia. Vi parteciparono Francia, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Germania, Giappone e Italia. Nel 1976, con l’ammissione del Canada, il G7 assume la sua attuale configurazione. Dal 1977 partecipano ai lavori del Gruppo anche i rappresentanti della Comunità Economica Europea, oggi Unione Europea. L’UE non assume la Presidenza di turno del G7. Tra il 1997 e il 2013 il G7 si è ampliato diventando G8, con l’inclusione della Federazione Russa, la cui partecipazione è stata sospesa nel 2014 a seguito dell’annessione illegale della Crimea. Negli anni G7 ha progressivamente ampliato i suoi obiettivi. Da incontro ad hoc per discutere le sfide finanziarie si è trasformato in una sede più formale e profilata per affrontare le principali questioni globali. Questa evoluzione è diventata ancora più evidente all’inizio del nuovo millennio, quando il G7 ha riconosciuto la necessità di discutere in modo più tecnico e dettagliato temi così complessi. Ha dato così il via alle prime riunioni ministeriali tematiche, per approfondire argomenti specifici e introdurre riflessioni più articolate nelle sue decisioni. Diversamente da un’organizzazione internazionale, il G7 opera senza una struttura organizzativa permanente. Ogni anno, a partire dal 1° gennaio, uno degli Stati membri assume a rotazione la guida del Gruppo. La Nazione che detiene la Presidenza funge da segretariato temporaneo, ospitando i lavori del Gruppo e il Vertice dei Leader. Soprattutto, la Presidenza svolge un ruolo fondamentale nella definizione dell’agenda e nell’individuazione delle priorità. Il 1° gennaio 2024 l’Italia ha assunto la Presidenza per la settima volta nella sua storia, succedendo al Giappone, e la cederà al Canada il 31 dicembre 2024.
Al Vertice, momento centrale di ogni Presidenza del G7, partecipano i Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri, i Presidenti del Consiglio e della Commissione per l’Unione Europea, nonché gli Stati che non fanno parte del Gruppo e le Organizzazioni Internazionali invitati dalla Presidenza. Il Vertice del G7 si conclude con l’adozione di un comunicato nel quale vengono delineati importanti impegni politici. Questi comunicati – e in generale le decisioni del G7 – esercitano un’influenza significativa sulla governance globale e sui suoi processi decisionali. Dal 1998, a fronte del graduale ampliamento dell’agenda del G7, il Gruppo si riunisce anche a livello ministeriale per affrontare tematiche specifiche. Le riunioni ministeriali svolgono un ruolo cruciale nel garantire un approccio coerente e articolato all’agenda del G7, fornendo una solida base per le discussioni tra i Leader. Molti dei risultati e delle decisioni delle riunioni ministeriali confluiscono infatti nel filone degli Sherpa e di lì nei comunicati finali. I Vertici sono preparati dagli Sherpa, i rappresentanti personali dei Capi di Stato e di Governo che si occupano di seguire i negoziati e di redigere il comunicato finale del Gruppo.
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Testata: Buonasera
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