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Il caso
23 Febbraio 2024 - 06:25
La sede dei Servizi Sociali
Approda in Commissione Servizi il "caso" dell’Assistenza domiciliare: oggi infatti è in programma l’audizione di Cgil, Cisl e Uil Taranto, dopo che nei giorni scorsi i sindacati confederali avevano chiesto una modifica del Regolamento per l’accesso al Sistema Integrato dei Servizi e degli Interventi Sociali. «Abbiamo sollevato la questione perché dietro a quell’atto amministrativo, che di fatto abbassa il livello di Isee per accesso a servizi come l’assistenza domiciliare integrata, c’è l’aumento delle quote di compartecipazione alle spese da parte dei cittadini» – dichiarano Tiziana Ronsisvalle e Gaetano Eramo, rispettivamente componenti delle segreterie di Cgil e Uil Taranto.
L’effetto del cambio di regolamento aveva portato anche ad alcune denunce pubbliche da parte di persone costrette a letto o gravemente ammalate di patologie invalidanti come la Sla, ricordano i sindacati. «Se abbasso la soglia Isee e la porto vicino alla soglia di povertà delle famiglie è vero che allargo la platea dei possibili fruitori – dicono Ronsisvalle e Eramo – ma diciamo che anche una famiglia con un Isee bassissimo deve compartecipare alle spese. Dazi che pesano non poco sulla vita di persone che già affrontano gli effetti economici devastanti della loro condizione di fragilità». La riunione di oggi potrebbe sciogliere qualche nodo, nella speranza di poter fornire risposte adeguate alla platea di fruitori del servizio che il prossimo 26 febbraio si riuniranno in un’assemblea cittadina, voluta proprio dai sindacati confederali di Cgil e Uil. «Quelle attività domiciliari sono la rappresentazione plastica di un bisogno che deve tradursi in un servizio pubblico che deve tener conto non solo della fragilità fisica ma anche di quella economica delle famiglie – continuano Tiziana Ronsisvalle e Gaetano Eramo – ed è per questo che l’assemblea di lunedì 26 febbraio servirà non solo ad aggiornare la comunità rispetto alle decisioni che scaturiranno dall’audizione di oggi, ma anche a monitorare un sistema di welfare che molto spesso lascia proprio questi cittadini senza le adeguate difese». L’audizione in Commissione si svolgerà in modalità remota, mentre l’assemblea cittadina del 26 febbraio, si svolgerà alle ore 16 nella sede dello Spi Cgil di via Mar Grande a Taranto.
Lunedì assemblea cittadina
Ad intervenire, nei giorni scorsi, era stato anche il segretario generale della Cisl Taranto, Gianfranco Solazzo. «E’ ormai evidente il profondo malcontento di una cospicua fascia di concittadini i quali, in questo periodo, vengono sollecitati dal Comune di Taranto al pagamento di somme ingenti, non solo per la compartecipazione alle spese dell’Assistenza Domiciliare a persone disabili e non autosufficienti ma, anche, per le somme arretrate richieste che gravano pesantemente sugli assistiti più poveri. A tutto ciò si aggiunge il contestuale forte disagio vissuto dagli operatori dell’Assessorato ai Servizi Sociali, oggetto di contestazioni, di pressioni e, in qualche caso, di insulti da parte di familiari estremamente arrabbiati» le parole dell’esponente della Cisl. «Come sindacato confederale abbiamo contestato questa imposizione operata senza un serio confronto, benché richiesto da tempo, con la consapevolezza che la compartecipazione sia prevista dalla normativa nazionale e regionale ma, anche, che l’attuale sistema, come recepito dal regolamento comunale, sia estremamente restrittivo e discriminatorio. Pertanto, riteniamo che detta parte di regolamento debba essere assolutamente modificata, rielaborando le fasce di Isee e, soprattutto, cancellando l’inopportuna richiesta degli arretrati considerando che moltissimi di coloro che ne sono interessati, versano ai limiti di una situazione economica e sociale di indigenza. Va, allora, aperta una nuova pagina per quanti vivono una situazione economica certificata dall’Isee che consentendo loro di sopportare una adeguata compartecipazione, siano chiamati a sostenerla; al contrario delle famiglie che presentano un Isee di 2.000 euro. E’, infatti, paradossale e al limite di qualsiasi giustificazione amministrativa che una istituzione di prossimità ometta di dimostrare sensibilità nei confronti di cittadini e cittadine con gravi fragilità economiche, sociali e sanitarie; lo è ancor più pretendere dagli stessi gli arretrati».
Il 30 gennaio del 2023 il Consiglio Comunale di Taranto approvava il “Regolamento per l’Accesso al Sistema di Interventi e Servizi Sociali” che recepiva il nuovo quadro normativo per l’assistenza domiciliare dei cittadini. Fino a quel momento tale servizio era stato gratuito per tutti, anche per coloro con redditi importanti, mentre la nuova normativa introduceva la compartecipazione del cittadino alla spesa, in relazione al proprio reddito come risultante dell’attestazione Isee. Si tratta di soggetti disabili fino a 64 anni di età e anziani che nella gran parte dei casi usufruiscono da svariati anni di tale servizio, per molti di loro sono conservate le relazioni dei Servizi sociali sull’entrata in vigore del nuovo Regolamento o comunque erano stati avvisati verbalmente dall’ufficio. Questi oggi devono, oltre a adeguarsi alla nuova normativa per le prestazioni future, anche pagare la loro quota di compartecipazione per l’assistenza ricevuta da un anno a questa parte.
«Ci rendiamo conto della difficoltà di questi cittadini che già vivono un disagio e stiamo valutando tutte le possibilità per porvi rimedio, nella peggiore delle ipotesi, una rateizzazione del dovuto, nonché la variazione del regolamento comunale» ha spiegato nelle scorse settimane l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Gabriella Ficocelli. «Ringrazio il Consigliere comunale Goffredo Lomuzio che anche in questa occasione si è dimostrato particolarmente sensibile e disponibile incontrando alcuni dei cittadini e i loro caregiver interessati dal problema. Oltre a calendarizzare gli incontri sui singoli casi, abbiamo già ascoltato le cooperative e, nei prossimi giorni, incontreremo anche i sindacati. Non è intenzione dell’Amministrazione comunale arrecare problemi alle persone fragili, ma piuttosto, come da sempre, fornire servizi utili. Occorre però precisare - ha detto ancora Ficocelli - che gli sforzi sulla gratuità dei servizi inevitabilmente andranno a ricadere sulle risorse comunali e, conseguentemente, sulla città, e che comunque vanno rispettate le normative tecniche e contabili».
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