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L'intervista

«Meglio per Taranto mandare a casa Melucci»

Cosimo Borraccino parla della involuzione politica di Melucci e della sua «delusione umana» per i comportamenti del primo cittadino

Cosimo Borraccino

Cosimo Borraccino

Cosa è cambiato dopo la mancata discussione della mozione di sfiducia contro Melucci e cosa potrà accadere nelle prossime settimane? Lo abbiamo chiesto a Cosimo Borraccino, consigliere del presidente della Regione, Michele Emiliano, per l'attuazione del Piano Taranto.

Consigliere Borraccino, sono ormai trascorsi dieci giorni dalla mancata discussione in consiglio comunale della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro il sindaco. A giudicare da come è andata, possiamo ritenere che quella inziativa si è rivelata un boomerang?

No, non è stato un boomerang. Siamo convinti della incapacità di Melucci di governare la città e per questo riteniamo giusto ricercare ogni strumento utile per porre fine a questa amministrazione. Melucci, peraltro, ha dimostrato scarso rispetto per le istituzioni. Non dimentichiamo che, in occasioen della seduta sulla mozione, i consiglieri di maggioranza erano presenti ma al piano di sotto dell’aula consiliare. Un atteggiamento irrispettoso gravissimo.

Melucci prima osannato e protetto dal centro sinistra, ora quegli stessi partiti lo vorrebbero mandare a casa. Agli occhi dell’opinione pubblica questo cambio di rotta può risultare controproducente?

A dire il vero è Melucci che si è allontanato dal centrosinistra e bisognerebbe chiedere a lui le ragioni di questo allontanamento. È stato lui a discostarsi dal programma della coalizione e a mettersi a braccetto con soggetti estranei alla coalizione che ha vinto le elezioni. Quando abbiamo deciso di sfiduciarlo lo abbiamo fatto alla luce del sole, perché riteniamo che Melucci non rappresenti più quella esperienza per la quale lo avevamo sostenuto. Oggi Melucci appare più intento a criticare centrosinistra e Regione invece che a governare la città.

Sono proprio di queste ore le critiche che il sindaco ha rivolto alla Regione sull’ospedale San Cataldo dopo averne tessuto gli elogi appena qualche mese fa...

Ecco, Melucci è il presidente della conferenza dei sindaci della Asl e quindi potrebbe attivarsi proprio in quella veste invece che spendersi a lanciare invettive. Sempre considerando che alcuni problemi, come la carenza dei medici, sono di carattere nazionale e non locale. Ma Melucci ha assunto questo atteggiamento anche su altre questioni, come il centro per l’impiego o il carburante agricolo. Per non parlare della bretella di collegamento con l’aeroporto di Grottaglie, finanziata con fondi regionali. Poi dire quelle fesserie mentre vengono cantierizzati i lavori per il terminal passeggeri mi sembra davvero fuori dalla norma. Il problema di Melucci è che è consigliato male.

Da chi?

Da una cerchia di consiglieri legati alle poltrone e al potere. Questa crociata anti-Bari non ha alcun senso. Noi continueremo a riservare attenzione a Taranto, a prescindere dalle farneticazioni di Melucci.

Ora cosa pensate di fare? 

Innanzitutto va detto che se Melucci volesse davvero fare un regalo alla città si farebbe da parte. La sua è una amministrazione che si regge sulla contrattazione con i singoli consiglieri e in tutto questo non c’è alcun interesse verso la città. La cosa migliore, in questo moomentom, sarebbe quella di produrre le dimissioni contestuali davanti a un notaio e andare subito a nuove elezioni per evitare un lungo commissariamento se, eventualmente, l’amministrazione dovesse cadere più in là. 

In cosa si sente tradito da Melucci?

È stata una delusione sotto il profilo umano, innanzitutto. Sotto il profilo politico, Melucci poteva essere  l’icona del centrosinistra. Lo abbiamo sostenuto e protetto con stima e affetto che lui ha bruciato e non sappiamo perché.

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