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Acciaierie d'Italia

Le condizioni di Mittal

Il percorso prospettato dalla multinazionale. Il sottosegretario Bitonci: «Si va verso l'amministrazione straordinaria»

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Dopo il brusco epilogo del confronto col governo a Palazzo Chigi, Arcelor Mittal fa sapere di essere favorevole all'acquisizione degli impianti (ora in affitto) e di voler proseguire la collaborazione col governo italiano a patto di mantenere una governance condivisa di Acciaierie d'Italia. Una apertura, quindi, di fronte alla prospettiva che si vada verso l'amministrazione straordinaria.

Come riferiscono agenzie nazionali, fonti legali vicine ad Arcelor Mittal fanno sapere che Am è «favorevole al versamento da parte di Invitalia di ulteriori 320 milioni di euro di capitale fresco per supportare le operation di AdI, con la propria conseguente diluizione al 34%». La multinazionale, che attualmente possiede il 68% della società (il restano 32% e di Invitalia), si dice anche favorevole all'acquisizione degli impianti da Ilva in amministrazione straordinaria che era originariamente prevista per maggio 2022 e in seguito posticipata a maggio 2024. Le stesse fonti fanno sapere che al momento dell'investimento di 400 milioni in AdI da parte di Invitalia, pari al 38% della società, avvenuto nella primavera del 2021, ArcelorMittal ha accettato di condividerne il controllo e la governance al 50% sulla base dell'impegno a erogare misure di supporto pubblico fino alla concorrenza di 2 miliardi di euro. A oggi, tuttavia, secondo quanto riferiscono le fonti vicine ad Arcelor Mittal, solo 350 milioni di misure pubbliche sono state erogati da Invitalia e dal Governo italiano. Peraltro, sostengono sempre le stesse fonti, la proposta di Invitalia di funding e diluizione al 34% di ArcelorMittal, prevede anche la cessazione del controllo condiviso al 50% tra i due soci. Controllo condiviso del quale
invece oggi beneficia Invitalia. La cessazione del controllo condiviso, secondo Am, andrebbe «in direzione contraria a tutte le interlocuzioni avvenute», mentre Am «si sarebbe aspettata invece di poter continuare a esercitare il ruolo di partner industriale di Invitalia, con il medesimo status di controllo al 50% anche a pesi azionari invertiti».

«In quest'ottica - si conclude - ArcelorMittal conferma la volontà di collaborare con il Governo italiano a livello tecnico e tecnologico per la decarbonizzazione e la transizione ambientale dell'azienda».

Il sottosegretario: «Verso l'amministrazione straordinaria»

«La situazione è estremamente delicata, perché in queste ore si parla di amministrazione straordinaria, però questo ovviamente porterà un contenzioso». Lo ha affermato a Skytg 24 Economia il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci. «L'ipotesi della liquidazione volontaria è già assurda», ha detto ancora Bitonci. «Penso - ha concluso il segretario - che alla fine si andrà verso l'amministrazione straordinaria che è stata prevista proprio l'anno scorso e inserita all'interno del decreto e quindi il socio pubblico può chiederla in maniera autonoma. È chiaro che dopo si deve iniziare un percorso, è importante il cambio dell'assetto manageriale e il piano industriale».


   

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