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Il Siderurgico

La protesta degli autotrasportatori tarantini approda in Parlamento. Il video

L'incontro con il Prefetto ed il senatore Turco, che presenterà una interrogazione

Gli autotrasportatori con Mario Turco

Gli autotrasportatori con Mario Turco

Pagamento delle fatture scadute e applicazione della norma nazionale dell’autotrasporto: sono le richieste che Casartigiani porterà al tavolo di confronto con le istituzioni e i vertici aziendali di Acciaierie d’Italia dopo l’8 gennaio - giorno questo in cui si terrà il fondamentale tra i soci di Acciaierie d’Italia, rispettivamente Governo e Arcelor Mittal.

Questa mattina, in una riunione con la delegazione degli autotrasportatori, è stato il prefetto di Taranto Paola Dessì a riferire come sia stata inviata la lettera al Governo in cui si sollecita l’istituzione del tavolo dei lavori. E durante l’incontro, Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia ha ribadito come le problematiche del settore dell’autotrasporto siano differenti rispetto le altre categorie di lavoratori: «Non è possibile – ha detto il coordinatore - che a oggi i pagamenti siano in forte ritardo. La legge prevede che nel momento in cui non vengano saldati sia la Guardia di Finanza sia l’Agenzia delle entrate debbano vigilare sulla condotta dell’azienda. Auspichiamo che il tavolo venga convocato e che vengano rispettate le nostre richieste».

Giacinto Fallone, rappresentante degli autotrasportatori, ha precisato che si attendono gli esiti della riunione dell’8 gennaio, i cui esiti influiranno sulle decisioni dei giorni successivi: «Lo stato di agitazione – ha detto il rappresentante - proseguirà fin quando non saranno saldati tutti i crediti scaduti e non verrà istituito il tavolo di confronto. Di fatto, i pagamenti effettuati in queste ore riguardano dicembre 2022 e i primi mesi del 2023, manovra con cui non si risolve alcunché; al contrario ha ulteriormente allarmato i nostri iscritti, timorosi di perdere le somme restanti».

L'assemblea degli autotrasportatori

Sempre questa mattina gli autotrasportatori, ancor prima che si recassero in Prefettura, hanno accolto in assemblea il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Mario Turco. Il senatore tarantino proporrà un’interrogazione parlamentare in cui chiederà al Governo Meloni quali sono le prospettive industriali future della vertenza Ilva e cosa si prevede per il pagamento delle spettanze dell’indotto ed in particolare degli autotrasportatori, le cui fatture sono scadute da tempo: «Ora più che mai non dobbiamo badare ai colori politici, piuttosto contano le esigenze e le criticità di questo territorio, ancora diviso tra ricatto occupazionale e tutela dell’ambiente e della salute». Turco ha poi sottolineato che il Movimento 5 Stelle continuerà a ribadire la necessità di chiudere le fonti inquinanti e di definire, con un accordo di programma, la diversificazione industriale, il ricollocamento dei lavoratori in esubero, le tutele dell’indotto, le risorse necessarie per realizzare la riconversione economica, sociale e culturale del territorio, per dare così continuità al progetto “Cantiere Taranto” avviato nel corso del Governo Conte II. «Ma di tutto questo, il Governo Meloni – ha concluso il senatore - ha deciso di non occuparsene, come dimostra la cancellazione del finanziamento del Pnrr di 1,2 miliardi e l’inerzia di sostenere l’ingresso dello Stato nella compagine societaria. Ed è solo la partecipazione pubblica che potrebbe evitare l’esplosione di una bomba sociale, economica ed ecologica senza precedenti. Progetto quest’ultimo bloccato dal trio Meloni-Giorgetti-Fitto senza proporre alcuna alternativa e soluzione».

 

 

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