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La crisi del Siderurgico

Acciaierie d'Italia, ora ci provano i vescovi

In campo la Conferenza Episcopale

Il cardinale Zuppi, "fedelissimo" di papa Francesco

Il cardinale Zuppi, "fedelissimo" di papa Francesco

I vescovi italiani in campo per i lavoratori di Acciaierie d’Italia. Ci prova la Chiesa - tramite la Cei, la Conferenza episcopale - ad intervenire in merito ad una vicenda industriale complicatissima e dai risvolti sociali potenzialmente clamorosi.

Ad annunciarlo è chi non t’aspetti: l’Usb, l’Unione sindacale di base, non esattamente una sigla vicina al mondo ecclesiastico. Spiegano infatti Francesco Rizzo e Sasha Colautti, dell’esecutivo confederale, che «la Chiesa risponde alla disperata richiesta di aiuto dei lavoratori». «L’iniziativa dell’Unione Sindacale di Base di Taranto tenuta presso la Concattedrale per chiedere alla Chiesa un coinvolgimento circa la grande vertenza Ex Ilva con riferimento a tutte le sue articolazioni, lavoratori diretti, appalto ed ex Ilva in As  ha determinato gli effetti sperati» continuano i sindacalisti, aggiungendo che «è giunta nelle scorse ore la convocazione per una delegazione dei lavoratori, che verranno accompagnati da Usb, per il prossimo 9 gennaio alle 15.30, presso la Cei. L’incontro sarà col presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Zuppi. Sarà per noi occasione per ribadire anche in questo ambiente le pesanti preoccupazioni del momento. Andiamo incontro a questo appuntamento riconoscendo la concreta attenzione da parte della Chiesa che risponde presente alla disperata richiesta di aiuto dei lavoratori».

La simbolica occupazione della Concattedrale del 20 dicembre scorso

Lo scorso 20 dicembre la Concattedrale era stata simbolicamente “occupata” proprio da un gruppo di dipendenti dell’appalto siderurgico, sotto le insegne dell’Usb: «Chiediamo il pagamento puntuale dei nostri stipendi e delle nostre tredicesime e invitiamo le istituzioni tutte a lavorare per il superamento di questa situazione insostenibile e arbitraria. Lo scontro tra i soci di Acciaierie d’Italia sembra non aver fine, sta logorano i lavoratori di quella fabbrica, ormai stremati da queste assurde dinamiche perpetrate impunemente sotto gli occhi di un governo cieco e sordo» un passaggio della nota diffusa dall’Unione sindacale di base in quell’occasione.

CHI E' ZUPPI

Arcivescovo di Bologna, cardinale, presidente della Cei, fedelissimo di papa Francesco, Matteo Zuppi incontrerà i lavoratori dopo che ha fatto molto rumore l’intervista che ha concesso al Corriere della Sera. «Se le Ong sono complici degli scafisti, allora lo sono tutti quelli che salvano i profughi in mare, a iniziare dalla Guardia Costiera che compie il 95 per cento dei salvataggi» e «non vorrei che il presepe, che è bellissimo e umanissimo così com’è, pieno di umano e divino e che è già per tutti, diventasse antipatico e divisivo» alcuni dei passaggi più controversi. Ed è di ieri la notizia che il presidente ucraino Volodimyr Zelensky ha firmato il decreto con il quale ha concesso al capo dei vescovi italiani un riconoscimento “per il significativo contributo personale al rafforzamento della cooperazione interstatale, al sostegno della sovranità statale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, alla divulgazione dello Stato ucraino nel mondo”.

L'INCONTRO DI IERI TRA SINDACATI E GOVERNO

Sempre ieri, si è tenuto un nuovo passaggio (il quinto) a Palazzo Chigi del dialogo tra governo e organizzazioni sindacali. Alla presidenza del Consiglio  tavolo di confronto alla presenza dei ministri degli Affari Europei, Raffaele Fitto; delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso; del Lavoro Elvira Calderone (in video collegamento) e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per le associazioni sindacali hanno partecipato i segretari generali di Fiom Cgil, Michele De Palma, Fim Cisl, Roberto Benaglia, Uilm Rocco Palombella, Usb Francesco Rizzo e Ugl Metalmeccanici Giovanni Antonio Spera.

I ministri hanno ufficializzato la notizia dell'incontro dell'8 gennaio con i vertici di ArcelorMittal, ribadendo la volontà di una "soluzione consensuale" evitando contenziosi con il gruppo francoindiano.

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