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07 Dicembre 2023 - 07:00
Rinaldo Melucci
Da una parte DemoS (il partito Democrazia Solidale al quale aderisce il consigliere comunale Gianni Liviano) boccia senza mezzi termini l'operato del sindaco Rinaldo Melucci e prefigura scenari possibili a medio termine e lungo termine; d'altra parte la capogruppo del Pd, Bianca Boshnjaku, prende le distanze dal circolo di Talsano del Partito Democratico, che aveva espresso una severa censura all'azione politica e amministrativa di Melucci.
Cominciamo con DemoS. «Noi di DemoS - dichiarano il presidente cittadino Stefano Angelici e il segretario cittadino Alessandra Lorusso - abbiamo provato sin da subito, tramite il nostro Consigliere comunale Gianni Liviano a far comprendere agli amici del Partito Democratico che omologare ogni scelta del Sindaco, in cambio di aspettative di ruoli, era un grande errore. Abbiamo provato a spiegare che la mediazione in politica è valore sempre e che invece la sottomissione non avrebbe portato a nulla. Ed è strano che mentre nel parlamento, il PD e DemoS collaborano in maniera fattiva, tant'è che l'on. Paolo Ciani (segretario nazionale di DemoS) è il vice-capogruppo dei deputati PD alla Camera, a Taranto, invece, non c'è nessuna forma di dialogo tra i due partiti».
«E certo - proseguono Angelici e Lorusso - alcuna colpa è attribuibile a DemoS. Nel breve periodo in cui è stato capogruppo del PD, Gianni Liviano, pur essendo stato eletto come indipendente, ha cercato di salvaguardare la dignità del gruppo consiliare nel rispetto verso la dignità dei tanti militanti del partito. Per questo Liviano si è relazionato con il sindaco non con il capo chino e il cappello in mano, ma cercando sempre il confronto fino a portare il Sindaco anche a modificare decisioni già prese, come per esempio nel caso dell’allargamento della città al cosiddetto comparto 32. Mentre però Liviano faceva politica d’altra parte la segreteria provinciale del Partito Democatico e alcuni consiglieri comunali optavano per una relazione di sudditanza che li portava addirittura in talune circostanze a scrivere e a parlare sotto dettatura da Palazzo di Città. Una politica cieca che ha portato Melucci a sentirsi autorizzato a fare e disfare fino addirittura a creare una nuova maggioranza rendendo protagonisti coloro che meno di due anni fa lo avevano malamente sfiduciato. Revoche ed attribuzioni di incarichi in lassi di tempo brevissimi che certo non hanno giovato alla comunità cittadina, se è vero che un incarico istituzionale richiede competenza, che se non hai, si costruisce sul campo con tempo, passione, dedizione e confronto».
«Ora appare evidente - conclude DemoS - che questo Sindaco non sia all'altezza dell’importante compito di gestire i tantissimi fondi che sono arrivati e ancor più arriveranno nei prossimi mesi nella nostra città. Noi crediamo ora che ci siano due alternative possibili: la prima è mandare Melucci a casa entro febbraio, in maniera da poter votare a maggio 2024. La seconda, ove non si ritenesse opportuno mandarlo a casa, è costruire, in consiglio comunale una maggioranza di fatto, una rete di persone sagge che, innamorate della città, possano fare squadra e confrontarsi sulle scelte oggettivamente migliori, per il bene di Taranto e dei suoi cittadini, a prescindere dal pensiero e dagli umori del sindaco e del suo gruppo di seguaci».
Fin qui, DemoS. Sul fronte del Partito Democratico, si registra la reazione della capogruppo Boshnjaku alla fortissima presa di posizione del circolo Pd di Talsano, che ha accusato Melucci di aver compiuto «scelte scellerate» e di essere protagonista di «sbandate politiche», come il recente passaggio in Italia Viva.
«Nelle scorse settimane - dice la capogruppo - abbiamo superato con soddisfazione e con buona dose di senso di responsabilità e impegno, una fase di crisi al Comune di Taranto. Il Pd e il Gruppo Consiliare hanno dunque confermato l'appoggio al primo cittadino di Taranto, fermo restando l'essenziale punto rappresentato dalla necessità di mantenere fede al programma elettorale condiviso dai cittadini. Dall’ultima direzione provinciale e cittadina è dunque emersa la volontà di rinnovare la fiducia nell'operato dell'amministrazione Melucci e di confermare l’adesione al programma "Ecosistema Taranto", che rappresenta e continuerà a rappresentare la nostra bussola».
«Indubbia è l’autonomia dei circoli - conclude Boshnjaku - ma detto ciò, è doveroso esprimere il nostro dissenso alla posizione assunta dal circolo Pd di Talsano, che certamente è lontano dal rappresentare la sintesi della posizione dell’intero partito».
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