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La crisi al Comune

Cambi di casacca e di assessori, l'Arci Gagarin: «Sconcerto e preoccupazione»

Anche il mondo dell'associazionismo preoccupato per la situazione politica a Palazzo di Città

Il Palazzo di Città di Taranto

Il Palazzo di Città di Taranto

«Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per la situazione politica determinatasi all’interno di una sede di primaria importanza per i cittadini qual è l'amministrazione comunale di Taranto». Lo afferma il circolo Arci Gagarin, a proposito dell'ennesima crisi che si è aperta all'interno della maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci

«Per quanto ci si sforzi di minimizzare gli eventi di questi giorni, e qualunque ne sia l’esito finale, la situazione - afferma il circolo -  risulta assai confusa, caratterizzata da continui cambi di casacca dei consiglieri (siano essi eletti in liste di partito che nelle numerose liste civiche che caratterizzano le elezioni locali) a cui si accompagna una pressoché costante instabilità del vertice amministrativo dovuta alle frequenti sostituzioni tanto dei membri della giunta comunale quanto delle deleghe per i confermati».



«ln quanto associazione - osserva l'Arci Gagarin - non ci compete l'entrare nel merito del dibattito politico, che legittimamente viene svolto nelle sedi istituzionali o nei partiti; tuttavia, non possiamo non sottolineare la pericolosità del metodo. Dibattiti politici non chiari allontanano i cittadini dalle istituzioni, con un incremento dell’astensionismo del quale poi, puntualmente, ci si lamenta. La facilità con cui si procede alla variazione dei membri e delle deleghe in giunta frammenta l’azione amministrativa e la svilisce, impedendo una seria interlocuzione con l’ente Comune a chi, come accade al mondo dell’associazionismo e del volontariato, intende garantire la sua partecipazione democratica ed il suo apporto di idee, progetti e programmi alla collettività».

«Che credibilità - si domanda il circolo - può avere un interlocutore di fresca nomina che rimarrà in carica non si sa per quanto? Auspichiamo un cambio di passo e di metodo tra le fila dell'amministrazione comunale. Confrontiamoci tutti, - e vale anche per l’associazionismo, in troppi casi silente - e scontriamoci, se occorre, su progetti e programmi divergenti. Ma torniamo ad occuparci delle sorti della città e  non di quelle dei consiglieri comunali, che a opportunistici riposizionamenti ci hanno oramai tristemente abituati».

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