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Il caso

Superbonus, caos crediti incagliati. Ed è nuovo scontro in Regione

La mozione di FdI, la replica del centrosinistra

Superbonus, ancora polemiche

Superbonus, ancora polemiche

Il Superbonus 110% è agli sgoccioli, con le nuove norme introdotte dal governo Meloni, ma le polemiche sul contestato incentivo varato dall'esecutivo allora guidato da Giuseppe Conte continuano. Anche perchè sono molte le famiglie e le imprese che si ritrovano con i cosiddetti "crediti incagliati", con tutte le conseguenze del caso - a volte drammatiche - anche in Puglia. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione ha presentato una mozione per impegnare la Giunta a promuovere l’acquisto dei crediti attraverso "i suoi Enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da esso controllati non inclusi nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 2, della Legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica)".

«Una mozione che si inserisce nel solco di un vero e proprio modello promosso da Fratelli d’Italia in Basilicata, approvato dal Consiglio regionale lucano su proposta del Capogruppo Tommaso Coviello e che ha già ottenuto parere favorevole da parte del Ministero dell’Economia» spiega il consigliere regionale Michele Picaro, primo firmatario della mozione condivisa anche dal capogruppo Francesco Ventola e dai consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone e Renato Perrini. «Attraverso la nostra mozione – continua Picaro – intendiamo sollecitare il presidente Emiliano ad attivarsi a monitorare, anche attraverso l'istituzione di un'apposita piattaforma elettronica, l'andamento degli interventi e dei crediti fiscali, consentendo la pubblicazione e la consultazione tra gli operatori delle domande e offerte di acquisto di detti crediti. La Regione Puglia deve favorire, per il tramite di propri enti pubblici economici regionali e/o società partecipate, il trasferimento dei crediti fiscali al fine di conseguire il loro massimo realizzo, fermo restando la facoltà di cessione di un credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti. Così come deve promuovere l'acquisto dei crediti, attraverso i suoi enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati anche per un loro utilizzo diretto in compensazione, nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria. Chiediamo inoltre alla Regione Puglia di stabilire i criteri per la valutazione della consistenza della capacità di compensazione annua mediante modello F24 degli enti pubblici economici regionali e/o società partecipate da essa controllati e di stabilire che l’acquisto dei crediti dovrà avvenire in ogni caso a condizioni di mercato e, comunque, entro un prezzo non superiore al valore nominale del credito» conclude l'esponente di FdI.

Di «iniziativa lodevole ma tardiva» parla però il presidente del gruppo Pd in consiglio regionale Filippo Caracciolo ricordando che «lo scorso 3 agosto, infatti, è stato depositato dal Pd un disegno di legge sullo stesso tema. La proposta di legge firmata dal collega Raffaele Piemontese - dice Caracciolo - promuove la circolazione dei crediti fiscali tramite l'acquisizione, da parte di enti pubblici regionali e delle società controllate dalla Regione e nasce per far fronte alla situazione di grande difficoltà per imprese, liberi professionisti e famiglie emersa nel corso dei mesi successivi al blocco dei superbonus edilizi deciso proprio dal governo nazionale a guida Meloni nello scorso febbraio. Invitiamo i colleghi di Fratelli d’Italia a condividere la nostra proposta con un voto favorevole in consiglio dando così una risposta concreta alle tante famiglie messe in difficoltà dall'impossibilità di riscuotere i crediti maturati».

Il deputato dem Ubaldo Pagano taccia di «ipocrisia» il gruppo di FdI, «se veramente vogliono risolvere la situazione chiamino la Meloni e Giorgetti dicendo loro di smetterla di parlare del Superbonus come se fosse la causa di tutti i mali italiani», ma il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia non ci sta. «La nostra non è tardività, semmai prudenza nel presentare alle imprese e professionisti pugliesi una soluzione al problema dei crediti fiscali da superbonus incagliati quanto più certa ed efficace possibile. Nel mentre il Pd presentava un "copia-incolla" della Legge Regionale Basilicata n. 20/2023, il gruppo Fratelli d'Italia ha atteso il parere del Mef che ha dichiarato detta legge costituzionale e coerente con il quadro legislativo nazionale. Pertanto, come già riportato nel testo della mozione, poiché le nostre imprese, i nostri professionisti e le famiglie non possono attendere le lungaggini dell'iter legislativo, chiediamo che la Regione Puglia, con un proprio atto amministrativo, mutando la best practice di Regione Basilicata, dia immediatamente avvio al procedimento di acquisto dei crediti fiscali per il tramite dei suoi enti pubblici economici. Ogni questione di primogenitura è già superata dalla Regione Basilicata, per cui siamo noi a chiedere al Pd, così come a tutti i gruppi consiliari, di sottoscrivere l'urgenza della mozione, affinché la stessa sia discussa alla prima seduta di Consiglio che sarà convocato a metà settembre».

Chi ha fatto del superbonus - e della sua difesa - un cavallo di battaglia è da sempre il Movimento Cinquestelle«Meglio tardi che mai» nota il capogruppo Marco Galante «i colleghi di Fratelli d’Italia si sono accorti delle sciagurate conseguenze che ha portato la decisione del Governo di bloccare per i privati la possibilità di cedere i crediti di imposta del Superbonus. Per provare a rimediare all’errore hanno presentato una mozione che ricalca le finalità del disegno di legge già presentato dall’assessore Piemontese assieme all’assessorato allo Sviluppo Economico per promuovere l’acquisizione da parte degli enti pubblici regionali e delle società controllate dalla Regione dei crediti fiscali incagliati. A causa delle scelte di questo Governo ci sono oltre 30 miliardi di crediti incagliati, di cui come M5S abbiamo più volte chiesto lo sblocco, con proposte concrete presentate dal Presidente Conte e dai nostri parlamentari al ministro Giorgetti. A luglio l’impegno era stato quello per un decreto legge per settembre-ottobre, vogliamo sperare che venga mantenuto, perché sono oltre 40.000 le imprese che si sono trovate all’improvviso senza liquidità. Siamo in prima linea a tutti i livelli per non lasciare soli imprenditori e liberi professionisti. Ribadiamo per questo il massimo appoggio al disegno di legge presentato dalla Giunta per poter tutelare i livelli occupazionali e per non danneggiare famiglie e liberi professionisti. Chiederemo in commissione di audire gli imprenditori che grazie al Superbonus avevano avuto la possibilità di ripartire dopo la crisi e che si sono visti ingiustamente penalizzati da una decisone presa dal Governo Meloni solo per una sterile battaglia politica contro il Movimento 5 Stelle».

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