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Il commercialista
23 Agosto 2023 - 06:21
Manovra Fiscale
Di fatto il tema della Manovra Fiscale per il 2024 è già entrata nel vivo anche se si entrerà nel vivo dell’argomento solo dopo la pausa estiva.
Tuttavia i temi sono tutti sul tavolo del Governo ed anche da diversi giorni per cercare di mettere in moto l’economia e dare una spinta a redditi bassi e lavoro nonostante il difficile equilibrio di bilancio. Intanto il primo obbiettivo sarà quello di confermare il taglio del cuneo fiscale. Per cuneo fiscale si intende la quota di retribuzione dei lavoratori dipendenti che finisce in imposte e la sua riduzione produce di conseguenza un aumento della busta paga netta. Il Governo dichiara la propria intenzione di procedere verso la riduzione delle imposte a carico dei lavoratori dipendenti per cercare di migliorare le performance dei salari e degli stipendi in termini netti. Altro tema caldo è quello della tassa sugli extraprofitti delle banche di cui si è lungamente discusso in questi giorni. Prevista dal Decreto Omnibus, dovrebbe valere circa 2 miliardi di euro, probabilmente non sufficienti per sostenere l’intervento di riduzione strutturale dell’IRPEF che pesa tra i 3 ed i 4 miliardi di euro.
Tra l’altro la misura potrebbe essere rivisitata secondo alcune indicazioni fornite da Forza Italia durante l’iter parlamentare e quindi l’impatto finale non è neanche così sicuro. L’allargamento del deficit resta una strada poco percorribile. Il deficit segna la differenza tra quanto lo Stato spende e quanto incassa nel corso di un singolo anno. Come è noto i parametri europei consentono ai singoli Stati di generare un deficit massimo che si attesta intorno al 3% per ogni anno. Attualmente il deficit previsto è già pari al 3,5% e così sembra particolarmente difficile che il Governo sieda al tavolo di Bruxelles con prospettive di allargamento di tale soglia. Si lavora invece al taglio di numerosi costi per ridurre la spesa corrente italiana. Stando alle stime del Governo ci si attende un taglio a tutti i Ministeri per un valore non inferiore a 1,5 miliardi di euro.
La spesa corrente dello Stato è stimata in 886 miliardi di euro e andrà ritoccata. Alcuni tagli dovrebbero interessare deduzioni e detrazioni di imposta. La Delega Fiscale, approvata dalla Camera dei Deputati il 4 agosto scorso, metterà mani alle 740 agevolazioni riconosciute ai cittadini che quotano in totale 128 miliardi di euro. Si prevede una revisione delle stesse. Ma quanto serve al Governo per affrontare le proposte del programma elettorale? Il conto è di circa 30 miliardi di euro necessari solo per il 2024 che dovrebbero finanziare appunto il taglio del cuneo fiscale, il taglio delle imposte sui premi di produttività, maggiori risorse alla sanità, maggiori risorse per i contratti del pubblico impiego, il rifinanziamento delle missioni internazionali, il sostegno agli enti locali ed il finanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina. Risorse certe tuttavia sono solo stimate per 4,5 miliardi di euro in totale. Il conto va fatto ovviamente anche considerando la crescita del Paese che si assesterà attorno all’1,5% entro la fine dell’anno. Un valore stretto tra crisi internazionale, inflazione e drastico calo degli investimenti.
Il dilemma costante delle economie occidentali strette tra crescita e costo dello Stato. Il Decreto Omnibus, di cui abbiamo scritto in precedenza, tuttavia tenta un primo approccio alla crescita sebbene ancora parziale. Oltre alla tassazione degli extraprofitti, alcuni interventi opereranno sul fronte dei trasporti. Si parte con la questione delle licenze dei Taxi. Un tema particolarmente ricorrente nella nostra economia ma che, come tantissimi altri, trova spazio tra le richieste della Unione Europea in tema di concorrenza. L’approccio competitivo vorrebbe consentire anche a multinazionali del settore l’ingresso nel mercato italiano che invece tende a difendere la parcellizzazione delle licenze in favore di piccoli operatori. Questa è una delle ragioni per le quali colossi del trasporto locale internazionale come Uber non hanno trovato modo di inserirsi nel mercato italiano. Come giudizio personale ritengo sia giusto così ma staremo a vedere se le pressioni internazionali sul tema cambieranno le regole di funzionamento del sistema. Attualmente tuttavia il cumulo di licenze taxi, sia temporanee che definitive non sarà consentito. Sempre in ambito trasporti, il caro-voli ha generato una discussione politica piuttosto accesa tra Governo e Ryanair.
La compagnia low cost non accetta limitazioni alle tariffe mentre il Governo ha chiesto uno stop a sistemi di collocazione dei prezzi in modalità informatizzata giocando su tariffe variabili fino al totale esaurimento dei posti disponibili per singolo aereo. Questo stop richiesto dal Governo ha la funzione di garantire prezzi standard e inferiori per tutti i voli mentre il colosso del trasporto aereo irlandese - di fatto il primo operatore italiano di settore - lamenta che il Governo non accetta la modernizzazione della economia di settore. Vedremo chi la spunterà. Si finisce con il tema caldissimo del Superbonus. Il Governo decide di non decidere sui crediti incagliati le cui dimensioni sono enormi, si darà maggiore termine per le villette unifamiliari ma non per i condominii. Un tema ancora drammatico e senza risposte nonostante Poste Italiane abbia comunicato una riapertura all’acquisto di crediti solo da privati e per un limite massimo di 50 mila euro.
Francesco Andrea Falcone
Dottore Commercialista - Revisore Legale
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