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La manifestazione

La protesta delle imprese: «Adesso ascoltateci»

Il sit-in organizzato da Aigi

La protesta

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Si è tenuto ieri, mercoledì 19 luglio, l’annunciato sit-in di protesta di fronte alla Prefettura degli imprenditori che si riconoscono nell’associazione Aigi. Scopo della manifestazione, quello di accendere i riflettori sulla crisi complessiva del “Sistema Taranto” che, come spiegato dal presidente di Aigi Fabio Greco nel corso di una conferenza stampa, rischia il collasso.  «Acciaierie d’Italia, Arsenale della Marina Militare, Porto e Leonardo e tutte le altre grandi committenze rappresentano gli asset strategici sui quali si regge l’impianto economico della città di Taranto: è in gioco l’economia di un intero territorio» ha detto Greco.

Fabio Greco, presidente dell'associazione Aigi

«L’ex Ilva rappresenta sicuramente la risorsa più importante del territorio ma è anche la “madre di tutte le problematiche” inerenti l’economia della provincia e non solo, visto che da qui dipendono ad esempio anche gran parte dei traffici portuali e l’economia del commercio cittadino. Siamo stanchi di aspettare una svolta che tarda ad arrivare». «Vogliamo sapere in generale come gli interventi sullo stabilimento siderurgico coinvolgeranno la comunità imprenditoriale locale» ha aggiunto Greco, ribadendo che «la crisi dell’ex Ilva a cascata si riverbera inevitabilmente su tutti gli altri asset strategici del territorio. Un esempio eclatante è il porto. Ma tramite la nostra sezione Naval stiamo seguendo anche con molta attenzione le scelte operative, tecniche, e contrattuali, a livello centrale operate dal Ministero della Difesa per quel che riguarda l’Arsenale della Marina Militare. Le aziende locali rappresentano la certezza di sviluppo ed occupazione e per questo chiediamo l’apertura di un tavolo tecnico al fine di poter affrontare queste problematiche».

L’invito dell’associazione è quindi rivolto «ai rappresentanti del Governo ed alle istituzioni tutte che hanno a cuore le sorti del territorio, ad un confronto costruttivo e risolutivo che abbia come scopo la presa in carico di impegni precisi per la risoluzione dei problemi sui quali, nei mesi scorsi, abbiamo avanzato una serie di proposte tecniche che potrebbero alleviare le attuali difficoltà delle nostre imprese. Non abbiamo ottenuto risposte e si potrebbero determinare gravi ripercussioni a livello occupazionale. La sabbia nella clessidra della pazienza è ormai esaurita: Taranto merita di essere risarcita, e non con progetti che restano solo sulla carta».

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