Cerca

Cerca

L'intervista

Di Palma: «A Taranto abbiamo bisogno di fare squadra»

Le riflessioni del presidente della Bcc di San Marzano all'indomani del Forum in Masseria con Bruno Vespa

Emanuele Di Palma

Emanuele Di Palma

Il Forum in Masseria il giorno dopo. Una sfilata di otto ministri e del presidente del consiglio. Un evento che definire storico, per la sua portata da queste parti, non è esagerato.

Non si era mai visto un tale spiegamento di personalità di governo, forse fatta eccezione per qualche sortita nei momenti più caldi della vertenza Ilva. Di certo, la terra jonica non era mai stata protagonista di una serie di forum di così alto livello. L’agro di Manduria per tre giorni è stato il centro del dibattito politico e questo grazie a Bruno Vespa e alla sua Masseria Li Reni. Meloni, Salvini, Crosetto, Lollobrigida, Urso, Pichetto Fratin, Schillaci, Fitto, Sangiuliano, oltre, fra gli altri, a Giuseppe Conte, Michele Emiliano, Antonio Decaro: una calata di big per discutere di economia, ambiente, sviluppo, insieme a grandi dirigenti dell’imprenditoria italiana e straniera.

«È stato un evento di importanza enorme per la visibilità che ha dato a questo territorio. Per tre giorni Manduria è andata su tutti i tg nazionali», commenta Emanuele Di Palma, presidente della Bcc di San Marzano di San Giuseppe. Per lui il panel con il ministro Raffaele Fitto per discutere della sorte e delle opportunità del Pnrr.

Presidente Di Palma, quale riflessione si può fare a conclusione di questa tre giorni così ricca di ospiti di qualità?

Grazie all’intuizione di Bruno Vespa abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che si può parlare di economia e di politica anche qui e non solo a Cernobbio. In una dimensione più grande questo evento mi ha ricordato, per contenuti, le sette edizioni del Taranto Finanza Forum realizzate dalla nostra banca.

Possiamo dire che, al di là dei dibattiti, il Forum in Masseria è stato un palcoscenico importante per la provincia di Taranto?

Sicuramente sì. Tutti gli ospiti arrivati fin qui non hanno fatto altro che parlarmi in modo entusiastico delle bellezze del nostro territorio e della grande varietà di offerta. Ma...

Ma?

Dobbiamo saper organizzare meglio l’offerta. Bisogna capire quali sono le esigenze degli ospiti ed attrezzarsi di conseguenza per essere attrattivi. Oggi la nostra è una offerta frastagliata e poco organizzata. Abbiamo bisogno di migliori infrastrutture, penso ad esempio alla rete stradale, e a strutture ricettive di qualità. Ma soprattutto serve un’offerta coordinata. Faccio un esempio: abbiamo avuto per tre giorni personalità di assoluto rilievo, ma non abbiamo pensato ad organizzare visite al MArTA o alle botteghe delle ceramiche, insomma almeno ad alcune delle grandi ricchezze che abbiamo. Eventi come il Forum in Masseria accendono i riflettori sul territorio, ma poi tocca a noi tenere queste luci accese e invogliare gli ospiti a ritornare. Abbiamo anche l’opportunità offerta da due aeroporti nella regione, come Bari e soprattutto Brindisi che dista da Manduria meno di cinquanta chilometri. Abbiamo degli asset importanti che devono semplicemente essere organizzati.

Cosa ci manca per realizzare questo livello organizzativo dell’offerta del territorio?

Innanzitutto non dobbiamo essere in competizione fra noi. Bisogna imparare a lavorare di squadra. Sulla base dell’esperienza di quest’anno, possiamo cercare già di migliorare il prossimo anno. Ma penso anche ai Giochi del Mediterraneo: abbiamo il dovere di prepararci adeguatamente per promuovere il territorio. I Giochi non sono solo un fatto sportivo, se saremo bravi possono rivelarsi una straordinaria opportunità di promozione del territorio. Ma bisogna mettere da parte gli individualismi.

Ecco, a proposito del Pnrr, lei al Forum ha detto che una difficoltà nell’approfittare di questa opportunità può essere rappresentata dalla piccola dimensione delle nostre imprese. Come superare questo handicap?

Le imprese devono fare fronte comune: devono costituire consorzi, mettersi insieme, oppure richiano di essere tagliate fuori se non vogliono accontentarsi del mero ruolo di subappaltatrici. Ma questo vale anche per grandi opere come l’ospedale San Cataldo: l’appalto è andato a una azienda di Bari e persino i carpentieri vengono da Altamura.

Di cosa c’è bisogno, allora?

Di una nuova classe dirigente, preparata e con la capacità di aggregare. Dobbiamo lasciarci alle spalle il passato. Allo stesso modo anche la pubblica amministrazione ha bisogno di personale qualificato per essere adeguatamente al servizio del cittadino.

Oggi però Taranto è ancora alle prese con il destino dell’acciaieria. 

Taranto è ancora ostaggio di questa situazione. L’auspicio è che si trovi almeno una linea di indirizzo per capire quale sarà il futuro della fabbrica e del territorio.

Si attende l’elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio. Cosa si aspetta da questa “partita” che si sta giocando nel mondo economico-produttivo?

Mi aspetto che la Camera di Commercio torni ad essere la città delle imprese, con le idee di tutta la provicia e di tutte le categorie. Bisogna saper fare sintesi senza inseguire personalismi o desiderio di ribalta. Taranto ha bisogno di gente che si metta al servizio del territorio, non della propria carriera.

In tutto ciò che ruolo può svolgere il credito cooperativo?

Abbiamo un ruolo fondamentale, che non è solo finanziario: essere sintesi delle esigenze di tutte le categorie produttive e degli ordini professionali per dare concretezza a progetti e obiettivi, come ha detto il ministro Fitto al Forum. Il nostro ruolo di assistenza può essere importante per lo sviluppo delle imprese e, in generale, per una crescita equilibrata e sostenibile del nostro territorio.

 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori