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Amici della Musica "Arcangelo Speranza"
20 Ottobre 2025 - 15:15
Paolo Ruta e Nicoleta Paraschivescu vincitrice del Premio “Giovanni Paisiello festival”
E' stato l’oratorio “La Passione di Gesù Cristo” di Giovanni Paisiello a concludere, giovedì scorso, l’omonimo festival nell’incantevole cornice del Duomo di San Cataldo, una prima esecuzione in tempi moderni curata dal Mº Fabio Anti che si è occupato della revisione e della trascrizione comparando i tre manoscritti esistenti in formato digitale (Olim:17.2.6 Conservatorio di Napoli – Riviste 35,8, Conservatorio di Napoli – B.I.58 Conservatorio di Firenze) ed il testo originale del Metastasio, consegnandoci una partitura ricca di ogni informazione possibile, scoprendo talvolta integrazioni e idee sconosciute.
Il Maestro Fabio Anti
Paisiello presentò per la prima volta questo oratorio a San Pietroburgo nella Settimana Santa dell’8 marzo 1783, nella chiesa di Santa Caterina. Successivamente, rientrato a Napoli e pochi mesi prima della sua scomparsa, ne fece una revisione che offrì “questo di lui proprio Originale, sotto gli auspicj, di Sua Maestà il Re delle due Sicilie Ferdinando IV di Borbone, Napoli 24 Febraro 1816”.
Musicalmente è uno dei capolavori di Paesiello perché, avendo a disposizione un’orchestra ricchissima, quella della Corte russa, si sbizzarrì con assoli concertanti di legni, oltre a una tecnica di scrittura ormai è matura (è l’anno del Barbiere di Siviglia), Paisiello è al vertice della sua creatività.
Il M° Anti, prima dell’esecuzione ci dice: «La musica di questo oratorio è forse la più bella che abbia mai scritto Paisiello. Quanto a orchestrazione prevede gli archi normalmente poi i fiati, due flauti, due clarinetti, due oboi, due fagotti, due corni e due trombe che suonano pochissimo.
È una delle novità pure per l’epoca e che lui indica alle trombe, il primo brano con la sordina, lo indica in partitura ed anche agli archi con sordina perché vuole creare un ambiente particolare.
È un’opera scritta veramente con una penna sapiente di pittore delle parole, come il madrigalismo, cioè alla fine è pienissima di madrigalismi che, ovviamente non lui non indica però sta all’esecutore saperli riconoscere».
Prima dell’inizio dell’oratorio è stato assegnato il Premio “Giovanni Paisiello festival” 2025 che viene assegnato ogni anno dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” ad un personaggio, a una personalità che si è impegnata nella valorizzazione e nella riscoperta dell’arte paisielliana.
Quest’anno, in nome dell’internazionalizzazione della cultura, l’edizione 2025 è stata premiata la prof.ssa Nicoleta Paraschivescu, docente di organo all’Accademia musicale di Basilea e di clavicembalo e basso continuo all’Haute école de musique di Ginevra. La sua tesi dottorale presso l’università olandese di Leiden è stata pubblicata nel 2022 dall’University of Rochester Press col titolo The partimenti of Giovanni Paisiello: Pedagogy and Practice.
Con questo volume Nicoleta Paraschivescu ha contribuito a far conoscere nel mondo l’importanza che Paisiello ha avuto tra Sette e Ottocento non solo per l’attività di operista ma anche per la formazione delle nuove generazioni di compositori che si basò sul suo metodo didattico - i partimenti appunto - ereditato dalla gloriosa scuola napoletana. Grazie a questa preziosa ricerca si è potuti entrare in una sorta di laboratorio di scrittura e improvvisazione capendo con quali strumenti del mestiere Paisiello diventò il grande operista che ancora oggi la cultura internazionale studia e celebra.
Il cast
Il cast composto dal soprano Angela Spinelli nel ruolo di Pietro, Sara Intagliata nel ruolo di Maddalena, Manuel Amati nel ruolo di Giovanni e il baritono Francesco Masilla in quello di Giuseppe, nei rispettivi ruoli ha mostrato grande efficacia, padronanza ed equilibrio, sia nelle parti soliste che in quelle d’assieme. A dirigere l’orchestra del Conservatorio Statale “Giovanni Paisiello il Maestro Domenico Famà che ha assicurato una lettura equilibrata e attenta ai tempi e alle dinamiche dell’opera. Il Mº Fabio Anti ha diretto il coro Odor rosae chorus.
Questa edizione del festival Paisiello sarà da ricordare per la scelta dei titoli di grande fascino e valore musicale, ma ci lascia con l’amaro in bocca avendo ventilato il presidente degli Amici della Musica, Paolo Ruta, la sua probabile chiusura a partire dalla prossima edizione.
Le cause sono note: il totale disinteresse da parte degli enti locali, del mondo imprenditoriale e fin’anche della stessa stampa, che restano indifferenti alla cultura come volano di crescita del territorio e piuttosto ancorati a miopi logiche di convenienza economica immedita.
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