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L'intervista
18 Aprile 2024 - 10:22
Gabriele Cirilli
«Torno a Taranto sempre volentieri e ogni volta la trovo migliorata: questa città non è solo ex Ilva, ma è soprattutto un territorio fertile per la crescita di realtà culturali e per la nascita di personalità artistiche in grado di farsi strada nel mondo dello spettacolo. E non solo. Lo prova anche il fatto che proprio nel mio staff, tra i miei autori, uno sia tarantino...
Gabriele Cirilli: l’intervista esclusiva
Torno a Taranto perchè in questa città, negli anni scorsi, ho presentato uno spettacolo che poco mi rappresentava, a differenza di quello attuale dove c’è denuncia, si ride tanto e durante il quale mi sfogo e rendo pubblici tutti i miei “Nun te regg più” partendo dai social, i call center e tanto altro ancora»: a parlare è Gabriele Cirilli, da noi raggiunto telefonicamente qualche giorno prima della messa in scena all’Orfeo del suo ultimo spettacolo il cui titolo, “Nun te regg più” per l’appunto, è una sorta di omaggio al grande Rino Gaetano e ad uno dei suoi indimenticabili brani.
Gabriele Cirilli: venerdì 19 aprile il cabarettista porta a Taranto lo spettacolo "Nun te regg più"
Cabarettista tra i più popolari e amati dal pubblico italiano, Cirilli spiegherà cosa voglia dire essere al passo con il tempo, nonostante questo passi inesorabilmente. Un show che per i contenuti e i temi trattati, sempre con grande ironia, è considerato lo “show della saggezza”, tra musica e parole.
Dal palco lei fa riflettere sul fatto che dal passato sia impossibile separarsi. Conoscenze, professionalità, lavoro: in che modo si è aggiornato Cirilli?
«C’è un momento in cui durante lo spettacolo io affermo quanto sia assolutamente indispensabile stare al passo con i tempi anche perchè i social, oggi, insieme ad Internet ci obbligano a farlo. E presento al pubblico il mio social manager a dimostrazione del fatto che pur non sopportando questo nuovo modo di affrontare la vita, mi sonoadeguato e mi adeguo. Mi piacerebbe tornare a litigare come una volta, guardando in faccia le persone e non da remoto. La realtà è che non si può più fare a meno della Rete e di tutte le informazioni in essa contenute. E molti pensano, poi, che il successo viaggi velocemente solo sul web».
Auspica, allora, un ritorno al passato?
«Assolutamente no io utilizzo il passato per non dimenticare. Penso si debba mantenere la stessa etica pur sfruttando i mezzi nuovi. Ci sono professioni - per esempio - che non possono essere costruite su Internet: studio, lettura e confronto sono tutti elementi che rappresentano ancora, a mio parere, le basi per una crescita personale totale».
Come reagisce la platea quando sco-pre il “vero” Cirilli?
«Benissimo. In ogni tappa ho registrato successo. Alla fine la gente si alza in piedi per applaudirmi perchè questo è, davvero, uno spettacolo forte per i contenuti. Il tour lo chiudo in Basilicata dopo diverse date in Puglia e tante altre in giro per l’Italia, compresa quella del 19 aprile al Teatro Orfeo: posso, dunque, osare un bilancio».
In una intervista rilasciata nel 2018 al nostro quotidiano ha affermato di essere se stesso e di non sdoppiarsi mai solo a teatro. Eppure sono indimenticabili le sue performance nel programma di Carlo Conti: qual è il ruolo che le sta più a pennello?
«L’artista può definirsi tale solo se lo è a 360°: deve riuscire a cimentarsi in qualsiasi ruolo e televisione, cinema, doppiaggio, teatro, prosa o cabaret devono far parte del bagaglio di esperienze di ciascuno. Io ci sto provando, anche se preferisco l’odore del palco di un teatro perchè è su quelle tavole che si provano le emozioni più forti. Anche il risultato dei propri sforzi, del proprio lavoro, a teatro è immediato. E questo lo rende magico...».
Cosa ha tenuto, in questi anni, solo per sé?
«A teatro mi metto a nudo quasi totalmente, lasciando fuori dai mie testi quella sfera personale che riguarda gli aspetti più privati della mia vita. C’è un limite che non intendo superare».
La popolarità, però, arriva soprattutto grazie ai passaggi sul piccolo schermo. Quale versione di Cirilli lei crede preferisca il pubblico?
«La televisione è, chiaramente, una vetrina come poche altre e, devo ammetterlo, è divertente farla. Va realizzata, però, sempre tenendo presente chi c’è oltre quello schermo: un pubblico che va rispettato. Affronto ogni impegno con grande serietà e questo credo che sia avvertito da chi mi guarda».
In effetti, è così: lo conferma il successo personale che Cirilli registra nel programma di Rai1, “Tale e quale show”, dove edizione dopo edizione sorprende con le sue ineguagliabili interpretazioni di personaggi maschili e femminili. E dove spesso si sdoppia pur non essendo né un imitatore, né un cantante.
E, poi, c’è il progetto “La factory”, la scuola di alta formazione professionale per attori e lavoratori dello spettacolo voluta dall’attore.
«La formazione è importante: la mia “Factory” è una scuola impostata come il laboratorio di Gigi Proietti, dove io ho studiato - sottolinea - Nel mondo dello spettacolo c’è tanto spazio e tanta gente brava. Qualcuno è più fortunato, qualcun altro meno: noi cerchiamo di introdurre i giovani talenti nel mondo del lavoro dopo un percorso personalizzato. Alcuni lavorano già con me, per altri ho prodotto spettacoli. Crediamo molto in ciò che facciamo con serietà, impegno e tanta professionalità».
L’appuntamento all’Orfeo è, quindi, davvero imperdibile: non vi sono dubbi che anche i tarantini sapranno apprezzarlo.
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