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Convegno di studi

La "Cultura letteraria e artistica nel Principato di Taranto”

Il 20 e 21 maggio sarà ospitato nella sede del Dipartimento Jonico-UniBA e nel Castello Aragonese

Il Castello Aragonese che insieme al sede del Dipartimento Jonico-UniBA ospiterà il convegno di studi

Il Castello Aragonese che insieme al sede del Dipartimento Jonico-UniBA ospiterà il convegno di studi

E' in programma sabato 20  e domenica 21 maggio, nella sede del Dipartimento Jonico-UniBA e nel Castello Aragonese, il 2° Convegno di studi sul Principato di Taranto, introdotto da Cosimo Damiano Fonseca, suo promotore e ideatore.

Il 1° Convegno si era tenuto il 16 e il 17 novembre 2019 tra Taranto (Salone degli Specchi - Palazzo di Città) e Galatina (Lecce) e aveva trattato di “Storia e storiografia sul Principato di Taranto”. Di esso sono stati pubblicati gli Atti nell’aprile dello scorso anno, a cura della Casa Editrice Scorpione, partner dell’iniziativa, accanto alle Associazioni culturali AICC - Delegazione di Taranto, Amici dei Musei di Taranto, Società Dante Alighieri - Comitato di Taranto.

Alle associazioni su citate si sono aggiunte, nell’organizzazione del 2° Convegno, la sezione tarantina della Società di Storia Patria per la Puglia, l’Associazione degli Amici del Castello Aragonese di Taranto e, tra gli Enti, oltre al Comune di Taranto, che ha dato il suo patrocinio, il Dipartimento Jonico - UniBA che offre anche la sua sede e l’Archivio di Stato.

Il tema di questo secondo Convegno, “Cultura letteraria e artistica nel Principato di Taranto”, particolarmente interessante e articolato, si divide in tre sessioni: letteratura, arte e storia in Puglia nell’età del Principato. Sebbene la Puglia non abbia partecipato al movimento letterario dell’Umanesimo che nei secoli XIV e XV del Principato si andava diffondendo in Italia, ci furono letterati pugliesi che diedero alle loro opere un’impronta umanistica, riprendendo moduli e stilemi di autori classici sia latini che greci: tra questi Bartolomeo del Regno, Andrea Matteo e Belisario Acquaviva, Rogieri de Pacienza e altri, di cui parleranno docenti dell’Ateneo salentino (Sondra Dall’Oco, Corinna Bottiglieri, Luca Ruggio) e José Minervini, studiosa del periodo.

Il pomeriggio di sabato 20 maggio sarà dedicato alla sezione artistica, il cui patrimonio architettonico monumentale (da S. Maria della Giustizia ai monumenti sepolcrali dei principi di Taranto alla chiesa di S. Caterina d’Alessandria a Galatina) sarà illustrato dagli architetti Augusto Ressa e Luigi Oliva, dallo storico dell’Arte dell’università di Lecce, Raffaele Casciaro e dal già citato, Piero Massafra.

La terza sessione (parte storica, la mattina di domenica 21 maggio) è stata affidata a Francesco Somaini e Pasquale Corsi, già relatori nel precedente Convegno che approfondiranno l’uno la prospettiva europea in cui si può leggere la storia del Principato di Taranto, soprattutto sotto Giovanni Antonio Orsini del Balzo (attraverso il confronto con le monarchie, i principati, le repubbliche alla fine del Medioevo), l’altro la presenza dei “Griki” nell’età del Principato su base documentaria. Dei “Libri Rossi” di Taranto si occuperà  Stefano Vinci, docente di Storia del diritto medievale e moderno del Dipartimento Jonico, mentre Lucio Pierri illustrerà documenti poco noti, in suo possesso, interessanti per lo studio dei rapporti tra il Regno di Sicilia, l’Impero di Costantinopoli, il Principato di Taranto, il Regno di Francia, il Papato.

Prima delle relazioni storiche, sarà trasmesso un video curato da Valentina Esposto, direttrice dell’Archivio di Stato di Taranto, sulle fonti per la storia del Principato, attraverso i documenti custoditi in Archivio.

Infine, prima di pranzo, Giuseppe Mazzarino, giornalista e studioso di arte culinaria dal mondo antico ad oggi, parlerà della cultura del cibo nei secoli del Principato.

Per i convegnisti, è prevista nel pomeriggio di domenica una visita guidata del MArTA, orgoglio della nostra città, arricchito da poco tempo dal ritorno del gruppo in terracotta, a grandezza naturale, di Orfeo e le Sirene, verosimilmente (non tutti concordano) realizzato a Taranto alla fine del IV secolo.

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