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Dyphone: rinasce lo strumento barocco

SAVA - S’inaugura, questa sera, “Theatrum instrumentorum”, la mostra allestita nella sala S. Egidio del Convento di San Francesco (in via Roma, 125) dedicata alle ricostruzioni di strumenti musicali a corde pizzicate dal Medioevo al Settecento
L’occasione è imperdibile per ammirare il Dyphone, ovvero un liuto a doppio manico a 50 corde, dimenticato da quasi cinque secoli.
A rendere possibile l’evento sono Antonio Dattis e Davide Rebuffa, il primo geniale liutaio pugliese, il secondo liutista italiano di fama internazionale. Insieme hanno deciso di collaborare per portare avanti un progetto davvero interessante: far rinascere - e conoscere - nel Salento lo straordinario strumento barocco. Domani ai visitatori sarà offerta anche l’opportunità di ascoltare il suono del rinato strumento, sempre nella chiesa del Convento, alle 21 (l’ingresso è libero), da una ensemble formata da Davide Rebuffa, Mauro Squillante e Luca Tarantino.
Il Dyphone - come si accennava - o doppio liuto a 50 corde, è uno degli strumenti più singolari e più rari della storia della musica europea, realizzato in un’unica copia nel Seicento e mai più costruito.
L’idea a Rebuffa di portare avanti questo progetto, è nata un anno fa. A Dattis, successivamente, ha sottoposto l’unica immagine esistente del Dyphone: dopo circa un anno di lavoro, l’artigiano ed il musicista sono giunti alla realizzazione di una riproduzione moderna dello strumento. E lo hanno reso protagonista in concerto.

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