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Taranto

Così i tarantini attenderanno il 2026: tra casa, tradizioni e musica di strada

Tra spese contenute, tavole imbandite e appuntamenti musicali, la città si prepara alla notte più lunga dell’anno con uno sguardo sobrio e familiare al nuovo inizio

Fuochi d'artificio

Fuochi d'artificio - archivio

TARANTO – Sporte colme di ogni bendidio, bottiglie di spumante comprese, cucine a pieno ritmo già dal mattino, completi eleganti da ritirare alla lavanderia e la permanente dal parrucchiere: cresce l'attesa per la notte più lunga dell’anno. Tanti tarantini non hanno, in verità, molta voglia di scialare, sia per il portafogli sempre più smagrito, dopo la corsa al regalo natalizio cui la tredicesima ben poco ha potuto soccorrere, sia per i prezzi elevati del veglione al ristorante. Questo ha fatto sì che in molti sia tornata la voglia di trascorrere la notte più lunga dell’anno attorno al desco familiare, allargato anche agli amici.

I concerti dell’Happy Hour

Non ci sarà il giro all’alba delle bande musicali ad annunciare la festa, come avvenuto per gli altri tradizionali appuntamenti natalizi.

Invece in tarda mattinata di domani si ripeterà l’appuntamento, a cura di molti ritrovi pubblici, con gli “happy hour”. Come avvenuto lo scorso 24 dicembre, il “Baronè” riproporrà la maratona musicale sul palco allestito su corso ai Due Mari dove, a partire dalle ore 11.30 fino alle ore 18 o poco più, ci saranno musiche dal vivo con Lya & Jammy e i Sikkios che si alterneranno con i brani mixati dai dj Catapano, Gfk e Campese. Il tutto, con l’auspicio che polizia locale e Comune abbiano predisposto quanto necessario per evitare gli ingorghi al traffico veicolare verificatisi la vigilia di Natale.
Più raffinate le performance musicali che saranno offerte dal “Taranto Jazz Festival”, coordinate da Antonio Oliveti, con il patrocinio del Comune, in via Di Palma, nei pressi di via Pupino, dove, dalle ore 11 alle ore 13 circa, si esibiranno un gruppo gospel con i coristi ai balconi e il violinista Francesco Greco.

Il menu di Capodanno

Per la scelta del menu del cenone, nessuna tradizione da rispettare. Difficilmente però si rinuncerà a ”ostreche e nuce” e altri frutti di mare rigorosamente “made in Taranto”. E poi, volete mettere una bella linguina con cozze e gamberetti e una frittura mista? E se lo stomaco ce la fa, anche una bella orata o spigola al forno. “Amenele e cazzarole” e soprattutto “castagne d’u prevete” non manchino. Per il dolce, nessuno rinuncerebbe, ovviamente, al panettone. E se invece riproponessimo “pettele, sanacchiutele e carteddate”?

Che sia delle nostre parti anche lo spumante, diffidando delle marche “sdreuse” il cui tappo, a mezzanotte, farà irrimediabilmente… “plop”. Cotechino e lenticchie saranno in tavola per un timido assaggio, più che altro perché porterebbe bene per le finanze familiari. Meglio affidare le proprie speranze al Padreterno, nella Messa serale con il canto del Te Deum di ringraziamento: e ne abbiamo da ringraziare, nonostante tutto.

E speriamo che Kyma Ambiente provveda in tempo a svuotare i cassonetti agli angoli delle strade e a prelevare i grandi cumuli di sacchetti di spazzatura abbandonati in periferia, prima degli incendi provocati dall’immancabile lancio di petardi.

I giochi

Una volta sparecchiata la tavola da piatti e bicchieri del cenone, saranno di scena i giochi, a partire da quello natalizio per antonomasia, la tombola, per il coinvolgimento di piccoli e grandi, con le caselle da riempire con legumi secchi, che inevitabilmente cadranno sul pavimento. In alternativa, le carte napoletane per interminabili partite a “banchetto”, “sette e mezzo”, “pepecchie”, “mercante in fiera”, “stoppa” e via discorrendo.

Il conto alla rovescia

Sullo schermo tv, intanto, scorreranno le immagini dei veglioni in piazza con i grandi nomi dello spettacolo, che nessuno in verità guarderà con attenzione, tranne che al momento del conto alla rovescia per l’arrivo del nuovo anno. Allo scoccare della mezzanotte, fra tappi di spumante che saltano in aria, baci e abbracci, non mancherà chi si recherà al balcone per i fuochi: se ne accendano pure ma senza esagerare per illuminare di mille colori la città. I negozi specializzati ne mostrano una grande e inimmaginabile varietà, a portata di tutte le tasche e, soprattutto, a sicurezza garantita. Si stia alla larga dai botti illegali, per evitare le corse al Pronto Soccorso. Dovrà essere un capodanno di pace, così come per tutto l’anno 2026: è l’augurio che facciamo ai nostri affezionati lettori.

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