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San Giorgio Jonico

Incidente mortale, il cordoglio del ciclismo pugliese per la scomparsa di Stefano

Il presidente regionale della Federciclismo ricorda Stefano Principale, 20 anni, atleta della ProGiT Cycling Team e allievo maresciallo della Marina Militare, morto nello scontro avvenuto sulla provinciale

Stefano Principale

Stefano Principale

SAN GIORGIO JONICO – Dopo la tragedia consumatasi nella serata di giovedì lungo la strada provinciale che collega San Giorgio Jonico a Roccaforzata, arriva il dolore e il cordoglio del mondo sportivo pugliese per la morte di Stefano Principale, il 20enne rimasto vittima del violento incidente stradale.

A esprimere la vicinanza alla famiglia è il presidente del Comitato Regionale della Federciclismo, Tommaso Depalma, che ha affidato a una dichiarazione il ricordo del giovane ciclista. «Il ciclismo pugliese piange questo giovane amico, prega per lui e si stringe intorno alla famiglia naturale e a quella ciclistica della ProGiT Cycling Team», ha affermato Depalma, sottolineando il legame profondo che univa Stefano all’ambiente sportivo.

Principale, allievo maresciallo della Marina Militare, coltivava con passione l’amore per il ciclismo, disciplina che seguiva e raccontava anche attraverso i social. Tesserato per la ProGiT Cycling Team, era considerato una presenza attiva e apprezzata all’interno della squadra.

Secondo quanto ricostruito, il giovane era alla guida di una moto che, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrata frontalmente con una Nissan. L’impatto è stato particolarmente violento e non gli ha lasciato scampo. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito il passeggero della moto, un altro ragazzo di 20 anni, anch’egli militare della Marina Militare, mentre il conducente dell’auto avrebbe riportato soltanto contusioni.

Nel suo messaggio, Depalma ha voluto ricordare anche il valore umano di Stefano. «Era un ragazzo meraviglioso. Drammi come questo ricordano quanto la vita sia fragile e quanto sia inutile perdersi in futilità quotidiane che fanno smarrire il senso dell’esistenza», ha dichiarato, aggiungendo che la comunità perde «un figlio, un fratello, un amico e soprattutto una speranza», quella che ogni giovane rappresenta per sé stesso, per i propri affetti e per i luoghi in cui vive.

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