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Il fatto

Stretta sull'uso dell’acqua potabile. Stop all'irrigazione dei giardini e al riempimento delle vasche

Carenza idrica elevata: stop agli impieghi non essenziali e controlli rafforzati sulle fonti di approvvigionamento

Stop all’acqua per 8 ore il 4 settembre per lavori dell’Acquedotto Pugliese. Ecco dove

Un rubinetto - Archivio

BARI - La Regione Puglia entra ufficialmente nella fase più delicata della gestione dell’emergenza idrica. Con l’ordinanza n. 586, firmata oggi 18 dicembre 2025 dal presidente Michele Emiliano, vengono introdotte una serie di misure restrittive e straordinarie per fronteggiare il deficit d’acqua nel comparto potabile, all’interno del Piano di emergenza 2025-2026. Le disposizioni resteranno in vigore per l’intera durata dello stato di emergenza regionale, fissata fino al 29 ottobre 2026.

Il provvedimento stabilisce innanzitutto il divieto di utilizzo dell’acqua destinata al consumo umano per finalità considerate non essenziali. Stop quindi all’irrigazione di giardini e prati, al lavaggio di cortili e piazzali, oltre che al riempimento di piscine e vasche, quando l’acqua è erogata attraverso acquedotti di pubblico interesse. Una scelta motivata dalla necessità di assicurare la continuità del servizio idrico e di tutelare le utenze considerate prioritarie.

La decisione arriva dopo che, nella seduta del 23 settembre 2025, l’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale ha innalzato a livello “elevato” l’indice di severità idrica per l’uso potabile in Puglia. Alla luce di questo scenario, l’ordinanza consente una deroga ai limiti di prelievo per le acque sotterranee destinate al consumo umano provenienti dalle opere classificate come P1, considerate indispensabili per l’approvvigionamento ordinario e già individuate nel DPGR n. 575/2023.

Su queste fonti, tuttavia, scatteranno controlli sanitari stringenti. Le Aziende Sanitarie Locali sono chiamate a verificare il rispetto dei parametri di qualità previsti dal D.lgs. n. 18/2023, effettuando le analisi nei punti di consegna dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione gestite da Acquedotto Pugliese spa.

Parallelamente, le ASL dovranno avviare una campagna di monitoraggio anche sulle opere di derivazione classificate in priorità P2, ossia quelle utilizzabili in via occasionale ed emergenziale. I controlli seguiranno l’ordine di priorità indicato dal gestore del Servizio Idrico Integrato e gli esiti saranno trasmessi a Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese S.p.A.. Sulla base dei risultati, sarà valutata l’eventuale attivazione di alcune di queste fonti per fronteggiare la crisi.

L’ordinanza, definita contingibile e urgente, si inserisce nel quadro normativo già tracciato con la deliberazione di Giunta regionale n. 1584/2025 e con il precedente decreto di dichiarazione dello stato di emergenza regionale per deficit idrico. Un pacchetto di misure che segna un passaggio decisivo nella gestione dell’acqua in Puglia, chiamata ora a coniugare rigore, controlli e responsabilità collettiva di fronte a una crisi destinata a incidere a lungo sulla vita quotidiana dei cittadini.

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