TARANTO - Il processo scaturito dall’operazione Palco si avvia verso la conclusione con la requisitoria del pubblico ministero, che ha ricostruito l’intero impianto accusatorio e formalizzato le proprie richieste. Al termine dell’intervento, l’accusa ha indicato 9 richieste di condanna, mentre per 13 imputati ha ritenuto che il procedimento possa chiudersi con l’assoluzione o con la dichiarazione di prescrizione.
Il dibattimento trae origine da un’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia, culminata nel 2014 in un blitz che portò a 8 arresti e all’applicazione di diverse misure cautelari. Le contestazioni formulate, a vario titolo, riguardano usura e tentata estorsione, nell’ambito di un presunto sistema di prestiti illegali che, secondo gli investigatori, avrebbe movimentato complessivamente circa 500.000 euro.
Le richieste più severe sono state avanzate nei confronti di coloro che la Procura individua come i principali referenti del meccanismo dei finanziamenti occulti. Per queste posizioni, il pubblico ministero ha sollecitato condanne rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e a 3 anni e 8 mesi di reclusione.
Per altri 7 imputati, invece, l’accusa ha chiesto pene comprese tra 2 anni e 3 anni e mezzo di carcere. Nel quadro complessivo della requisitoria sono state inoltre esaminate le posizioni destinate, secondo la valutazione dell’accusa, a non sfociare in una condanna, sia per il decorso dei termini sia per l’insufficienza degli elementi probatori. Tra queste figura anche quella di un dipendente comunale, coinvolto per una presunta turbativa d’asta e la cui vicenda risulta, stando a quanto riferito in aula, assorbita dalla prescrizione.
L’inchiesta, nella ricostruzione iniziale, non delineava l’esistenza di un’unica organizzazione strutturata, ma piuttosto di gruppi distinti, operanti con l’appoggio di familiari e soggetti ritenuti fiancheggiatori. Un contesto che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe fatto leva su persone in difficoltà economica, tra commercianti e imprenditori, finiti nella rete dei prestiti a tassi usurari.
Il calendario processuale prevede il ritorno in aula nel mese di gennaio, quando prenderanno la parola le difese per le arringhe conclusive.
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